Il lavoro al femminile e al maschile nella pubblicità
Consorzio di Rete "G.Montezemolo" Liceo Scientifico Statale "G.Peano" Realizzato da Gabriella Aprilini, Paolo La Civita, Giuliana Santagata con la Classe I E |
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La pubblicità si rivolge ai nostri desideri: fingendo di parlare del nostro desiderio di un prodotto parla anche di altri desideri (benessere, seduzione, lusso, avventura, ecc.). Assomiglia, perciò, al mondo delle fiabe: ad esempio una tovaglia irrimediabilmente sporca torna miracolosamente pulita.
La pubblicità può essere definita come il complesso di strumenti con cui un’azienda può comunicare informazioni sul proprio prodotto.
Specificando la pubblicità è il nodo terminale del processo produttivo, perciò anche il modo in cui un prodotto parla al mercato fa parte della pubblicità (grafica, colore, nome, ecc.).
Quindi, per pubblicità si può intendere l’insieme di operazioni che hanno uno scopo commerciale (vendita).
Le insegne, le iscrizioni, i simboli sono i più antichi messaggi pubblicitari; ma solo verso la fine del XIX secolo ci fu un’autentica esplosione dei mezzi e delle tecniche pubblicitarie attraverso il volantinaggio, la cartolina illustrata, le insegne luminose, il manifesto e il dono promozionale.
Oggi ha assunto un’importanza maggiore il testo pubblicitario, cioè un annuncio fornito di una struttura argomentativa che tende a convincere un preciso insieme di persone ("target", bersaglio in inglese).
La struttura di un messaggio pubblicitario dovrebbe presentare:
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Educazione&Scuola by Dario Cillo