Il lavoro al femminile e al maschile nella pubblicità
Statistica sulla pubblicità al femminile
Un'indagine condotta nel mese di marzo del 1996, nell'ambito dell'insegnamento di "I linguaggi di comunicazione di massa", su un campione di riviste di carattere economico-culturale (Capital, Gente Money, Panorama, L'Espresso, Il Mondo) e su un altro destinato a un pubblico femminile (Anna, Marie Claire, Amica), si è posta come obiettivo di individuare quale modello di donna emergesse dai messaggi pubblicitari. Due tabelle evidenziavano graficamente le percentuali che sono state ora trasformate in grafici.
A tutt'oggi dal confronto delle percentuali di quell'indagine e dall'analisi delle pubblicità sulle riviste e negli spot televisivi si individua che al pubblico femminile, nonostante i cambiamenti avvenuti nella società, si continua a proporre un "modello di donna" i cui interessi sono la cura del proprio corpo con articoli di abbigliamento, profumi, prodotti di bellezza, gioielli (seduzione) e della casa con la pubblicità di elettrodomestici o di articoli diversi, senza, però, che le venga riconosciuta la gestione economica, tant'è che gran parte delle riviste femminili è dedicata ai messaggi pubblicitari (nell'indagine dal 90 al 93%), a differenza di quelle di carattere economico-culturale che sono per consuetudine rivolte a un pubblico maschile e che lasciano, invece, uno spazio di gran lunga più ampio agli articoli di economia, finanza e politica (47%, 41%, 74%, 72%, 52%).
Un'analoga indagine si trova nel sito Internet ITALIA DONNA 98, La donna e la comunicazione.