La centralità dei saperi come potenziale innovativo dello sviluppo

La riforma delle professioni intellettuali

Negli ultimi anni il sistema socio-economico ha visto un progressivo sviluppo del settore terziario, mutazioni di attività già esistenti e la nascita di attività che rispondono a determinate richieste di mercato. Il sistema economico di oggi si basa soprattutto sul lavoro intellettuale, che ha il compito di innovare i prodotti, dopo aver capito cosa vuole la gente.

I consumatori ora vogliono essere una parte attiva del mercato, con prodotti sempre più personalizzati. Tra i settori che hanno registrato i maggiori tassi di espansione e un crescente grado di internazionalizzazione c’è quello dei servizi professionali, con un particolare riguardo ai servizi rivolte alle imprese e l’Italia non ha fatto eccezione. Sta diventando sempre più importante l’informazione, perché le imprese tendono ad arrivare all’accesso in tempi rapidi e a conoscere il contesto ambientale, che costituisce per le imprese un cruciale fattore di concorrenza. Questa svolge un ruolo significativo nella tutela dell’interesse del cliente e, quindi, della collettività nel suo insieme. Sono necessarie leggi che regolino abbastanza rapidamente la moltiplicazione delle funzioni, per non lasciare la regolamentazione di queste funzioni solo al mercato.

Queste leggi servono, oltre che per permettere una piena e competitiva riconoscibilità nel mercato globalizzato, anche a stabilire uno standard minimo qualitativo. Per sapere cosa significa tutto ciò nel nostro sistema professionale, non si può prescindere dal considerare come sia definito, nel nostro ordinamento il concetto di professione. Questo concetto è organizzato in due tipologie:

Queste tipologie subiscono anche delle spinte che ne abbassano o annullano l’efficacia. Se le spinte vengono dal basso:

Se le spinte vengono dall’alto: a livello internazionale la concorrenza globalizzata produce un rafforzamento dei processi di controllo centralizzato sulla qualità nella produzione di beni e servizi; si stanno costruendo le basi per la progettazione di un modello internazionale di professione intellettuale.

E’ necessario stabilire una regolazione e definire una rappresentanza combinata che risponda alle modalità con cui tendono ora ad unirsi e ad operare attività professionali. Prima e ora il sistema ordinistico è stato ed è importantissimo, nella tutela dell’interesse collettivo del consumatore e della committenza. Ora la normativa europea ci offre un altro sistema di qualità professionale che tuteli il cliente. Questo modello è diviso in:

  1. attività relative a competenze e funzioni che debbono rimanere protette;
  2. attività relative a competenze e funzioni che debbono essere esercitate in aperta concorrenza.

Questa struttura da una parte liberalizza e ricolloca in modo più funzionale il segmento delle tradizionali professioni liberali e dall’altro rende trasparente l’intero segmento, per il tramite di una regolamentazione.

In ultima analisi c’è da dire che occorre che momenti di regolazione pubblica e di autoregolazione associativa trovino un equilibrio dinamico di integrazione.