Società dell'informazione e formazione

La nuova formazione professionale

La riforma del sistema professionale italiano, con la legge 196 del 23 Luglio 1993 e relativa ripresa del Maggio 1996, si traduce in due aspetti fondamentali che ne costituiscono il sostanziale rinnovamento. Il primo riguarda la costituzione di un comitato per il coordinamento delle politiche di formazione e di istruzione, formato da rappresentanti delle parti sociali e degli organi di governo locale e centrale. Il secondo, invece, si riferisce alla volontà di riformare il sistema centralizzato di governo del mercato del lavoro, affidando alle regioni la responsabilità della formazione e delle politiche del lavoro, nel rispetto delle indicazioni strategiche nazionali. Il sistema di formazione, con l’art. 17 della legge 196 e il relativo regolamento attuativo, sarà profondamente rinnovato e reso adeguato alle nuove esigenze riscontrate sul territorio. Queste le novità più rilevanti:

L’accreditamento delle strutture formative per un sistema di qualità

Secondo i nuovi regolamenti attuativi della legge 196 l'accesso alle risorse pubbliche, dipende dall’accreditamento concesso a quelle strutture formative che rispettano standard di qualità minimi (capacità logistiche, disponibilità di competenze professionali, efficacia ed efficienza delle azioni realizzate ecc.). Questo va a sanare il noto squilibrio nel trattamento tra strutture pubbliche e private: la loro natura non è più la ragione che stabilisce il posizionamento strategico dell’offerta formativa a finanziamento pubblico.

La certificazione delle competenze

La certificazione delle competenze è un principio totalmente nuovo che, dopo vent’anni di insuccessi, viene introdotta nella cultura "scuola-centrica" italiana. Essa si basa sulla valutazione del bagaglio di conoscenze e competenze che la persona dimostra di possedere, indipendentemente dal percorso seguito per formarle. Ci sarà un documento, il "libretto formativo", che ogni cittadino avrà nel corso della sua vita. Esso riporterà i risultati conseguiti dalla persona attraverso gli elencati processi formativi e le competenze maturate. La certificazione sarà un elemento di trasparenza e può essere conseguita seguendo percorsi diversi tra loro: sarà, quindi, costituita da elementi integranti la scuola, il lavoro e la formazione. Verrà formulata dalla Regione.