Le sue foglie tritate si accompagnano molto bene con i pomodori freschi e la mozzarella. Originario dell'Asia tropicale e dell'Africa, il basilico era conosciuto anche dagli antichi Romani; lo scrittore latino Columella, autore del più completo trattato di agricoltura dell'antichità, ne parla più volte come di una pianta da seminare in abbondanza "dopo le idi di maggio fino al solstizio di estate". Noi stessi non riusciremmo a pensare di farne a meno, infatti essa rientra a giusto diritto nella categoria delle piante aromatiche più utilizzate nella cucina mediterranea. Il basilico attira le api perciò e la pianta ideale da coltivare vicino a piante che richiedono un'impollinazione entomofila. Esistono numerose specie e varietà di basilico, tuttavia quelle più coltivate sono quelle per la produzione del pesto genovese, di cui il basilico è l'ingrediente principale. Tutte le varietà si coltivano
facilmente, anche in piccoli vasi, a partire dal seme da febbraio
a maggio, richiede Per la produzione casalinga, si può seminare al coperto nel mese di marzo-aprile, non appena la temperatura è intorno ai 13°, utilizzando le modalità di semina descritte nella parte dedicata alla Preparazione alla semina, utilizzando un vaso largo e poco profondo oppure il sistema a cellette che si vede nella foto in basso, inserendovi uno o due semi e prelevando la piantina più vigorosa per il successivo trapianto. La pianta, una volta accresciutasi nel vaso definitivo, fornirà foglie in abbondanza fino alla comparsa dei primi freddi iniziali.
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