Il peperoncino piccante appartiene allo stesso genere dei peperoni dolci, la differenza più importante tra queste due specie sta nel contenuto di 'capsicina' che è la sostanza che conferisce il sapore piccante che nel peperonicino è presente in notevole quantità. Il peperoncino contiene anche una notevole quantità di vitamine, maggiore delle varietà a frutto non piccante; sono presenti soprattutto vitamina C, ma anche A, B e D. Il peperoncino appartiene al genere Capsicum e numerose specie provengono dall'Asia, dall'Egitto, dal Giappone e dall'America meridionale. Per le necessità di una famiglia media che apprezzi il gusto piccante nelle pietanze sono sufficienti 2-3 piante, le varietà presenti in commercio non sono ben identificate e si trovano sotto la non meglio specificata descrizione di: peperoncino piccante tondo o lungo. La semina può avvenire verso febbraio ad una temperatura di 16° in una cassettina contenente terriccio da semina. La pianta è piuttosto esigente in fatto di temperatura, per cui si può coltivare all'aperto solo quando la temperatura lo consenta diurna e notturna lo consenta. Quando le piantine sono alte circa 10 cm possono essere trapiantate in un piccolo vaso di 20 cm di diametro. Se le temperature notturne scendono sotto gli 8°, le piantine vanno portate al chiuso, vanno comunque tenute in zona soleggiata. I peperoncini sono pronti per essere raccolti ad agosto, non appena sono diventati ben rossi (ma si possono raccogliere anche verdi, specialmente se si pensa di metterli sott'olio). Nelle case di campagna si è soliti vederli appesi all'aria per lasciarli seccare per poi usarli triturati sulle pietanze o per la preparazione di oli o aceti aromatici. Apprezzati da molti viene molto utilizzato soprattutto nelle regioni meridionali; al peperoncino viene attribuita una benefica azione vasodilatatrice ed antisclerotica. |