SEDANO

Il sedano (Apium graveolens) cresce spontaneo in alcune regioni particolarmente umide in Europa, Asia, Africa e America del Sud; i Greci già lo coltivavano per il valore curativo dei suoi semi. Oggi si coltiva soprattutto per i grossi piccioli fogliari (chiamati coste o costole) increspati e succosi, che si possono mangiare sia crudi, in diverse insalate miste, sia cotti, soli o aggiunti a minestroni, stufati o salse.

E' una specie biennale, della famiglia delle Ombrellifere, annuale in coltura. Presenta nel primo anno un fusto ridotto, su cui si inseriscono le foglie pennatosette con picciolo carnoso e costoluto; nel secondo anno il fusto completa il proprio sviluppo e compaiono i fiori, piccoli, di colore bianco ­ verdastro e riuniti in ombrelle composte; il frutto, comunemente detto seme, è un diachenio. Si distinguono il sedano da costa (Apium graveolens dulce), di cui si utilizzano i piccioli fogliari lunghi e carnosi, ed il sedano rapa (Apium graveolens rapaceum), di cui si consuma la radice, molto ingrossata e globosa

La semina viene effettuata in semenzaio. Il trapianto viene effettuato nella tarda primavera per le produzioni estive ­ autunnali o in estate per quelle autunno­ vernine. Il ciclo della pianta è di 6-7 mesi; 25-30 giorni prima della raccolta del sedano da costa si pratica l'imbianchimento, legando i cespi di foglie e rincalzando le piante con la terra o ricoprendole con altri materiali. Originario di zone umide il sedano mal si adatta a climi siccitosi; nelle zone meridionali è perciò necessario garantire frequenti irrigazioni. E una pianta che ha dimostrato di soffrire particolarmente la coltivazione in vaso, si è accresciuta con estrema difficoltà ed è stata soggetta più delle altre di furiosi attacchi di afidi. La produzione è stata pertanto molto scarsa. Sicuramente è consigliabile la coltivazione in pieno campo trapiantandola verso maggio-giugno. Un'area da 1,5 x 1,5 dovrebbe essere sufficiente per coltivare circa 50 piante di varietà autoimbiancante. Dopo il taglio la pianta rigetta, come si vede chiaramente nella foto a lato.

Si raccoglie verso la fine di agosto e comunque non oltre le prime gelate ripulendo bene il terreno. La pianta tenuta in vaso, invece, può essere conservata in luogo protetto e mediamente soleggiata.

Il sedano subisce varie alterazioni fisiologiche come ad esempio: cuore nero, caratterizzato da imbrunimento dei piccioli interni e del cuore della pianta indotto da varie cause quali eccesso di concimi azotati, squilibri idrici, eccessiva fittezza di impianto, anomalie climatiche. La difesa si basa sull'adozione di misure di carattere profilattico: rotazioni, scelta di varietà poco suscettibili, disinfezioni dei semenzali ed impiego di seme sano. Per la protezione delle colture in atto, è necessario effettuare trattamenti a base di sali di rame, intervenendo alla comparsa dei primi sintomi Nella foto a lato si vedono i tagli per asportare i getti più lunghi che poi sono stati utilizzati per uso alimentare e che favoriscono il rigetto.

 


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