I settori su cui puntare
Le nuove tecnologie La comunicazione La finanza
Il settore socio-sanitario Il turismo
L'ambiente e i beni culturali I servizi all'impresa
Formazione e servizi all'impiego
Sono principalmente nove i settori che in un prossimo futuro vedranno un incremento dell'occupazione: nuove tecnologie, comunicazione, finanza, settore socio-sanitario, turismo, ambiente, beni culturali, servizi all'impresa, formazione e servizi all'impiego.
Inutile ribadire che non si tratterà di assunzioni per concorso né tanto meno di posti fissi con contratti tradizionali, ma di opportunità flessibili per soggetti intraprendenti, creativi, adattabili e altamente qualificati. Del resto, già ora il 35% dei giovani assunti cambia lavoro nel giro di un anno.
Lo scenario ipotizzabile nel medio periodo vede, secondo il 3° Rapporto di monitoraggio del Cnel sulle associazioni rappresentative delle professioni non regolamentate, le principali direttrici di crescita in tre fattori fondamentali:
L'andamento dell'occupazione nel terziario è, infatti, tornato a salire dopo la crisi di inizio decennio. I "knowledge workers", ossia i lavoratori che fondano il proprio ruolo professionale sul possesso e la trasmissione delle conoscenze, rappresentano le élite su cui riposano le promesse di futuro del nostro stesso sistema economico.
Le cosiddette professioni emergenti racchiudono un potenziale professionale molto vasto, come dimostra la loro stratificazione interna in diversi gruppi tipologici; e il 70% di esse si basa sia su percorsi formativi definiti e strutturati sia su articolazioni dei saperi che si impongono con una propria identità e che, con molta probabilità, moltiplicheranno altre e più innovative conoscenze.
Per questi saperi che crescono la tecnologia svolge un duplice compito: è sicuramente un supporto fondamentale per garantire uno svolgimento coerente con la domanda, ma è anche un vantaggio competitivo, che rende tali saperi apprezzabili e direttamente spendibili sul mercato delle attività intellettuali.