Il terziario tradizionale
L'economia dei paesi è divisa in tre grandi settori: primario, secondario e terziario. Il primo comprende l'agricoltura e l'allevamento; il secondo tutte le attività industriali; il terzo si divide a sua volta in tradizionale e avanzato e comprende quelli che sono i servizi.
Questi consistono in prestazioni immateriali che possono essere incorporati o meno in un bene, cioè le attività che si propongono di soddisfare un bisogno.
I bisogni sono stati soggettivi di necessità o di insoddisfazioni che le persone cercano di far cessare per mettere fine a delle sensazioni di disagio e per venire a trovarsi in una situazione di appagamento, ma queste attività sono prive di materialità ad esempio: le prestazioni di un avvocato, di un insegnante e di un'artista; le attività commerciali, quelle di trasporto e quelle di credito.
Da una ricerca effettuata in Italia nel 1990 emerge la distribuzione degli occupati nei tre settori economici:
Alla fine dell'800 la percentuale degli occupati invece era cosi distribuita:
In più di 100 anni, l'agricoltura ha visto diminuire i suoi occupati mentre sono aumentati quelli degli altri due settori. Ciò significa che il nostro paese con il passare degli anni si è diretto verso la terziarizzazione. Negli anni compresi tra il 1994 e la fine del 1996 nel terziario non solo l'occupazione è cresciuta del 2,1% ma si sono rilevate nicchie settoriali in cui l'espansione è stata molto più rilevante. È questo il caso dei servizi alle imprese e delle attività collaterali di tipo professionale, turismo, commercio.