Il commercio dei servizi interessa soprattutto i paesi in via di sviluppo, sia perché questi si pongono in prima linea nello scambio di servizi, pur penalizzati dalla mancanza di un terziario efficiente, sia perché devono fronteggiare la minaccia di un'ulteriore dipendenza economica dai paesi industrializzati. Infatti, da una parte esiste l'industria dei dati che appartiene quasi esclusivamente ai paesi industrializzati; dall'altra esiste la realtà dei paesi in via di sviluppo in faticosa espansione. Se il mercato dei dati e le possibilità di crescita economica non si incontrano, i paesi in via di sviluppo resteranno senza un ruolo sicuro nella futura divisione del lavoro che sarà arbitrio di chi detiene le informazioni.
Questi paesi oggi devono sviluppare la loro base di dati per mantenere il vantaggio che hanno accumulato nella produzione di alcuni beni, come tessuti, o la piccola elettronica o i prodotti agricoli. L'ampliamento del settore telematico certamente comporta costi elevati, ma una soluzione potrebbe essere quella di dividere i costi della raccolta, elaborazione e trasmissione di informazioni tra i paesi in via di sviluppo che si occupano della stessa attività, una volta individuate le possibilità di crescita economica. Lo scambio di servizi oggi interessa l'8% del totale della produzione mondiale ma con punte altissime per certi settori e certi paesi.
Dati OPEC