Liceo Classico Plauto 

Settimana Scientifica 1998 

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LA MEDICINA ANTICA 

Nelle Immagini e nei Testi latini e greci

 

IL RUOLO DEL MEDICO

 

1. Il medico
1.1 Rappori cliente (Cic. Ad ATT. XV, I, 1)
1.2 considerazione verso i medici (Cic. De off., I, 1151)
2. Le malattie più frequenti ( - La congiuntivite - )
3. Immagini

4.Vedi anche..."La chilurgia"

 

Nei tempi piu' antichi la medicina non era praticata da uomini liberi. I primi medici furono infatti schiavi che, per le loro conoscenze acquistavano privilegi rispetto agli schiavi comuni. Spesso si stabilivano fra loro e i loro padroni rapporti affettivi molto stretti come fra Cicerone il suo schiavo Alexion (Cic. Ad ATT. XV, I.,1):
 
O factum male de Alexione! Incredibile est quanta me molestia affecerit, nec mehercule ex ea parte maxime, quod plerique mecum : Ad quem igitur te medicum conferes? Quid mihi iam medico? Aut, si opus est, tanta inopia est? 

Amorem erga me, humanitatem suavitatemque desidero. Etiam illud: quid est quod non pertimescendum sit, cum hominem temperantem, summum medicum tantus improviso morbus oppresserit? Sed ad haec omnia una consolatio est, quod ea condicione nati sumus, ut nihil, quod homini accidere possit, recusare debeamus.

O quale sciagura la morte di Alexion! Non puoi credere quanto dolore mi abbia recato; e non certo per la preoccupazione che la maggior parte mi propone: Ed ora , qual medico ti prenderai? Che bisogno ho io di un medico? E del resto se ne avessi bisogno, c'e' forse scarsita' di medici? 

Il suo affetto io rimpiango, la sua cortesia, la sua bonta'. E penso anche: "Quali mali non dobbiamo temere quando una malattia cosi' grave ha potuto portarsi via un uomo morigeratissimo, un cosi' bravo medico?" non ci resta che una forma di consolazione: siamo venuti al mondo con la legge che non si rifiuti nulla di quello che e' proprio della natura umana.

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 D'altronde anche Cicerone come Seneca annovera la medicina tra le arti liberali (De off., I, 1151):
 
Minimaeque probandae eae artes quae ministrae sunt voluptatum [...] 

Quibus autem artibus aut prudentia maior inest aut non mediocris utilitas quaeritur, ut medicina, ut architectura, ut doctrina rerum honestarum... eae sunt honestae. 

Non devono affatto essere approvate quelle arti che sono maestre delle passioni [...] 

In quelle arti invece in cui e' presente opera d'ingegno o grande vantaggio come la medicina, l'architettura, l' insegnamento delle arti liberali, sono decorose per coloro alla cui condizione si addicono.

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Cippo di Sempronio Ilaro
(Trad)Al Patrono D. Sempronio Ilaro Medico"
Stele funeraria del medico P. Elio Curziano. Sul fastigio sono scolpiti lateralmente due "volumina" e un astuccio con gli strumenti chirurgici.
(Trad) "A P. Elio Curziano medico e amico da parte di A. Curzio Crispino e Arrunzia per i suoi buoni meriti"
 

 

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