Galileo Galilei nasce a Pisa
il 15 Febbraio 1564, 21 anni dopo la morte di Copernico.
Si iscrive allo studio di Pisa nel 1581 per ottenere la laurea in medicina, ma interrompe
gli studi per tornare a Firenze dove viveva la sua famiglia. Otto anni dopo la sua
iscrizione diventa lettore di matematica allo Studio pisano.
Gli strumenti di Galileo |
Palazzo del Bo Padova: la cattedra lignea da cui Galileo insegnava |
Nel 1592 comincia il lungo periodo
dellinsegnamento di matematica a Padova, dove scopre la legge
di caduta dei gravi e la forma parabolica del moto dei proiettili.
Nel 1609 perfeziona e usa il "telescopio". Pubblica il Sidereus-Nuncius, nel 1610. Lanno successivo Galileo Galilei
viene ascritto allAccademia dei Lincei, fondata da Federico Cesi nel 1603.
Stemma dell'Accademia dei
Lincei |
Galileo cerca di convincere il Doge,
del valore del telescopio ai fini militari |
Comincia tra i due un sodalizio che durerà fino
al 1630 (morte di Federico Cesi). Nel 1609 lUniversità di Padova riconferma a
Galileo lincarico come lettore di matematica, ma nel 1610 torna a Firenze come
"matematico e filosofo" del Gran Duca di Toscana.
Già nel 1604 aveva tenuto una conferenza sulla comparsa di una "stella nuova",
in cui sosteneva dei punti di vista quanto mai scomodi per la cultura di quegli anni. Il
primo consisteva nellaffermare che un problema astronomico è risolubile solo sulla
base di misure, non di considerazioni metafisiche. Il secondo portava a demolire la
diffusa opinione secondo cui era fondamentale, anche per uno scienziato, conoscere
lessenza delle stelle. Le opinioni di Galileo erano pertanto aspramente criticate.
Le sue affermazioni erano in evidente contrasto con linterpretazione letterale di
taluni passi delle Sacre Scritture e lautorità religiosa cominciò a preoccuparsi.
Galileo allora nel 1615 scrive la lettera a Cristina di Lorena. Nel
1616 il Cardinale Roberto Bellarmino convoca Galileo nella sua abitazione e, a nome del
Papa, gli fa divieto di professare lopinione "che il Sole sia al
centro del Mondo e immobile mentre la Terra si muoveva: non doveva professarla in nessun
modo né inserirla o difenderla a voce o con gli scritti, altrimenti contro di lui si
sarebbe proceduto nel SantUffizio".
Quasi contemporaneamente la Congregazione
dellIndice, proibisce i libri di Copernico "De revolutionibus orbium
coelestium". Lammonizione era esplicita e perentoria, cosicché accade che uno
dei lincei, Luca Valerio, colto da scrupoli religiosi, chiede di uscire dalla comunità
lincea.
Federico Cesi reagisce energicamente a quella provocazione. Riunisce,
il 24 Marzo 1616, unadunanza tra i lincei più qualificati, che, alla presenza di
Galileo, decreta severe sanzioni nei confronti del "fratello" non solidale.
Cè rimasta in un piccolo codice dellarchivio Linceo la minuta del verbale
di quella adunanza stilata dal cancelliere Giovanni Faber in una scrittura corrente
quasi indecifrabile, irta di abbreviazioni pressoché stenografiche, stilata nel
"ductus" ermetico dellantico corsivo gotico.
Nel 1623, a cura dellAccademia dei Lincei, si stampa a Roma il Saggiatore .
Nove anni dopo a Firenze viene pubblicato "il Dialogo sopra i
massimi sistemi del mondo".
Lostilità verso Galilei, che i Gesuiti
avevano coltivato sin dai tempi de "il Saggiatore", il rancore dei filosofi
"in libris", le gravi difficoltà politiche che assillavano il regime papale,
scatenano grandi polemiche e denunce.
Il Papa Urbano VIII, accusato da più parti di essere troppo aperto nella cultura e troppo
debole nei confronti delleresia, sceglie Galileo come capro espiatorio. Il
"Dialogo", fu inviato alla congregazione del SantUffizio e lautore
nellottobre del 1632 riceve a Firenze lordine di recarsi entro trenta giorni a
Roma, presso il commissario dellInquisizione.
Malgrado le precarie condizioni di salute, viene a Roma per il processo, in seguito al
quale viene condannato allabiura e al carcere, con la proibizione del
"Dialogo".
La condanna al carcere viene commutata dal Papa prima in una vincolata
dimora Trinità dei Monti a Roma, poi a Siena e finalmente ad Arcetri dove muore nel
1642, ormai cieco e malato.
OPERE
1. 1610 "SIDEREUS NUNCIUS"
2. 1615 "LETTERA A CRISTINA DI
LORENA"
3. 1623 "IL SAGGIATORE"
4. 1632 "DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI
DEL MONDO"
1. Dedicato a Cosimo dei
Medici, questo libro di poche pagine, esercitò un ruolo fondamentale nella cultura del
600. Contiene tutte le scoperte al telescopio e quindi le prove sperimentali dellipotesi copernicana.
2. In questa magnifica lettera è affrontato da Galileo lucidamente
lo spinoso problema della pretesa incompatibilità delleliocentrismo con le Sacre
Scritture: "non avendo voluto lo
Spirito Santo insegnarci se il cielo si muova o stia fermo, né se la sua figura sia in
forma di sfera o di disco o distesa in piano, né se la Terra sia contenuta nel centro di
esso o da una banda, non avrà, manco avuta intenzione di renderci certi di altre
conclusioni dellistesso genere . . . quali sono il determinar del moto e della
quiete di essa Terra e del Sole . . ." .
Egli così voleva conciliare la Teologia,
massima depositaria delle verità "de fide" e lAstronomia, vista come
depositaria delle verità "de rerum natura".
3. E' lopera più elegante e vivace da un
punto di vista letterario, in cui Galileo traccia una nuova teoria della conoscenza e dove
ribadisce limportanza di un metodo scientifico razionale e sperimentale. Essa prende
lavvio da una disputa astronomica con il gesuita O. Grassi il titolo deriva
dalla bilancetta di precisione (Saggiatore) con la quale gli orefici "saggiano"
loro (il nuovo metodo) contrapposta alla grossolana stadera (libra) con cui
il Grassi pesa le opinioni proprie e altrui (scienza libresca fondata sui libri antichi e
sul ragionamento astratto).
4. Il trattato ha la forma di un dialogo e si
svolge, in quattro giornate, tra F.Salviati, G.F. Sagredo, sostenitori entrambi del
sistema copernicano, e Simplicio, filosofo aristotelico, difensore del sistema tolemaico.
Temi principali del Dialogo sono la concezione copernicana, l'autonomia della ragione
umana, l'affermazione del nuovo metodo scientifico, matematico e sperimentale: "voi
errate, signor Simplicio; voi dovevate dire che ciaschedun sa ch'ella si chiama
gravità.Ma io non vi domando del nome, ma dell'essenza della Cosa: della quale essenza
voi non sapete punto più di quello che voi sappiate dell'essenza del movente le stelle in
giro... Ma non è che realmente noi intendiamo di più, che principio o che virtù sia
quella che muove la pietra in giù, di quel che noi sappiamo chi la muova in su, separata
dal proicente, o chi muova la luna in giro, eccettochè il nome".
Frontespizio del dialogo - Nel frontespizio l'incisione
raffigura gli astronomi Tolomeo e Copernico mentre discutono con l'autore
La pubblicazione suscitò una reazione ostile così intensa da provocare una presa di
posizione dello stesso Papa Urbano VIII, che si riteneva offeso e raggirato, poichè una
sua tesi era stata esposta nel Dialogo in modo da metterlo in ridicolo. La tesi era quella
secondo cui Dio, nella sua infinita potenza, era in grado di far sì che i fenomeni
osservabili potessero prodursi in una infinità di maniere tra loro diverse.
Stando così le cose, l'osservazione dei fenomeni non poteva certamente portare gli uomini
verso la verità.
Il Papa aveva comunque ragione nel sentirsi offeso.
L'argomento che egli aveva suggerito a Galileo era infatti difeso, nelle ultime
righe del Dialogo, da quel Simplicio che nell'intero libro era il bersaglio della polemica
galileiana e il difensore delle posizioni più arretrate e conservatrici.
Il Dialogo, quindi, fu la causa della condanna di Galileo da parte del Sant'Uffizio.
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