fuoco.gif (3483 byte) Le fonti di energia fuoco.gif (3483 byte)

 

I primi uomini possedevano solo l'energia muscolare e, dopo la scoperta del fuoco, furono in grado di sfruttare solo l'energia sfruttata come calore nella combustione del legno. Già alcune migliaia di anni fa si iniziò ad utilizzare altre forme di energia: quella degli animali (bue e cavallo), quella ottenuta dallo scorrere dell'acqua e dal movimento di masse d'aria (venti), utilizzata per far muovere le barche per mezzo delle vele. A partire dal XIX secolo, con l'affermarsi della rivoluzione industriale, il consumo di energia è aumentato vertiginosamente ed è tutt'ora destinato a crescere senza sosta: all'uso di energia è infatti collegato il benessere della nostra civiltà. L'energia non si ricava dal nulla, ma viene prodotta attraverso fenomeni naturali o controllati dall'uomo. La massima parte dell'energia mondiale proviene attualmente dai combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale), mentre una piccola parte deriva dall'energia idroelettrica, geotermica e nucleare. Queste sorgenti di energia, insieme ad altre meno sfruttate, costituiscono le fonti primarie. Molte di queste fonti energetiche non sono utilizzate così come sono, ma vengono trasformate in fonti di energia più comode, più facilmente trsportabili e immagazzinabili. Chiameremo queste forme trsformate sistemi di energia secondarie. L'energia non si può nè creare nè distruggere, ma può solo trasformarsi. I materiali e i fenomeni da cui si ricava energia sono chiamati fonti energetiche. Queste fonti si dividono in due gruppi: quelle rinnovabili, cioè sempre presenti, come il Sole , il vento, l'acqua ....,e quelle non rinnovabili, destinate cioè a esurirsi tanto più in fretta quanto maggiore sarà il loro sfruttamento nei prossimi anni. Infatti secondo gli esperti le principali fonti di energia non rinnovabile, cioè i giacimenti di petrolio , carbone , uranio e gas naturale, hanno una durata limitata, forse non più di cento anni; se questo problema non troverà una soluzione, la nostra generazione e quelle seguenti saranno costrette a razionare l'energia.  

   

 

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