Misure d'emergenza contro la disoccupazione e il sommerso
Integrazione e decentramento I deludenti risultati dell'emersione del lavoro
I LAVORI SOCIALMENTE UTILI
I lavori socialmente utili costituiscono un’opportunità di lavoro a termine offerta ad alcune categorie di disoccupati per inserirli nel circuito occupazionale, anche se in modo sovvenzionato dallo Stato. Non danno luogo a un rapporto di lavoro, ma garantiscono un reddito a persone che presentano difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro.
Le persone che possono essere impegnate nei LSU appartengono in particolare alle fasce deboli del mercato del lavoro. Si tratta, specialmente di:
L’evoluzione dei LSU
I lavori socialmente utili sono stati previsti fin dal 1981 per le aree del Mezzogiorno ad opera di una norma che stabiliva l’impiego temporaneo dei lavoratori in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) in attività compatibili con la professionalità da essi posseduta. Nel 1994 è stata introdotta nell’ordinamento una disciplina maggiormente organica dell’istituto con la legge 451 la quale, però, ha introdotto una gestione delle procedure piuttosto macchinosa. E’ stata inoltre ampliata la platea dei potenziali utenti, includendo anche lavoratori privi di trattamenti previdenziali.
Con la legge Treu il processo di trasformazione dell’istituto dei LSU in strumento per la creazione di nuova occupazione è stato fortemente accelerato. L’obiettivo che si è voluto realizzare è stato quello di abbandonare una concezione tipicamente assistenziale degli interventi, per proiettare i LSU tra quelle opportunità che consentono un arricchimento della propria professionalità e favoriscono un più facile reinserimento nel mercato del lavoro. I settori nei quali i LSU potranno stimolare nuove opportunità di impiego sono quelli che rappresentano bisogni sociali diffusi e "labour-intensive": la cura e i servizi alla persona, la manutenzione delle città, la tutela ambientale, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale. La legge 196 delega il Governo a ridisciplinare interamente la materia introducendo nel frattempo due importanti novità. Innanzitutto dispone che le somme assegnate al Fondo per l’occupazione nel 1995-97, qualora non impegnate nel triennio, possano esserlo nel periodo successivo. In secondo luogo prevede che i lavoratori impegnati in LSU siano iscritti nelle liste di mobilità con una procedura semplificata su segnalazione delle sezioni circoscrizionali per l’impiego.
I PROGETTI DI PUBBLICA UTILITA’
I LPU sono parte del Piano straordinario per l’occupazione. Si configurano come un particolare tipo di LSU. Le differenze sostanziali consistono nel fatto in tali progetto possono essere impegnati solo giovani disoccupati in possesso degli stessi requisiti prescritti per i destinatari delle borse di lavoro. I progetti devono contenere un piano di impresa relativo all’attività che si intende promuovere, al termine dell’anno di durata del piano straordinario, la cui validità deve essere certificata da un’agenzia di promozione del lavoro e di impresa (INSAR, GEPI, SPI e altre).
I CONTRATTI DI RIALLINEAMENTO PER L’EMERSIONE DEL SOMMERSO
Alle piccole e medie imprese che non corrispondono ai lavoratori i livelli salariali previsti dai contratti collettivi nazionali, viene offerta l’opportunità di accedere ad un programma graduale di riallineamento incentivato, che consenta il raggiungimento di una questione locale della forza lavoro impiegata. Accettando di stipulare l’accordo di riallineamento: è possibile derogare alla corresponsione della retribuzione minima stabilita dai contratti collettivi nazionali, beneficiando tuttavia della fiscalizzazione degli oneri sociali; è concessa una sanatoria, anche per i periodi pregressi, per le pendenze contributive ed a titolo di fiscalizzazione; sono sospesi i provvedimenti di esecuzione in corso, in qualsiasi fase e grado; si estinguono i reati previsti da leggi speciali in materia di contributi e premi e le obbligazioni per sanzioni amministrative e per ogni altro onere accessorio.
