Le pari opportunità nel mondo del lavoro
L'imprenditorialità al femminile
La legge 215 del 25 febbraio del 1992 (Azioni positive a favore dell'imprenditorialità femminile) favorisce e promuove l'eguaglianza sostanziale fra uomini e donne nel settore economico e in quello imprenditoriale, è valida per le società costituite dopo il 23 marzo 1992 e si estende sia alle nuove iniziative imprenditoriali sia all'acquisto di attività preesistenti.
I settori interessati vanno dalla produzione di beni nell'agricoltura, nell'artigianato e nell'industria ai settori commerciale, turistico e della fornitura di servizi.
Sono previste agevolazioni in termini di: contributi a fondo perduto, finanziamenti a tasso agevolato, credito d'imposta in misura equivalente al finanziamento.
Il requisito fondamentale è la gestione prevalentemente femminile:
Altro requisito fondamentale riguarda la dimensione e il fatturato: massimo 50 dipendenti; fatturato annuo non superiore ai 5 milioni di ECU; attivo in stato patrimoniale non superiore a 2 milioni di ECU.
Tipologie di società ammesse: società in nome collettivo (s.n.c.); semplice (s.s.); in accomandita semplice (s.a.s.); in accomandita per azioni (s.a.p.a.); per azioni (s.p.a.); a responsabilità limitata (s.r.l.); società cooperative. Sono escluse le società di fatto, mentre sono ammesse le ditte individuali.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dato un'ampia diffusione alle iniziative dedicate specificatamente alle donne con l’obiettivo di affiancare le aspiranti imprenditrici nell'analisi e nell'identificazione dello strumento migliore per realizzare la propria idea di impresa.
Il sito Internet, www.donne-impresa.net/ del Ministero per le pari opportunità, fornisce una risposta ai primi interrogativi: per saperne di più bisognerà contattare i soggetti di volta in volta indicati nelle pagine Web.
Le foto sono tratte
dall'Osservatorio per l'imprenditorialità femminile.