De architectura I, 1-3 |
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Architecti est scientia pluribus disciplinis et uariis eruditionibus ornata, cuius iudicio probantur omnia quae ab ceteris artibus perficiuntur opera. Ea nascitur ex fabrica et ratiocinatione. Fabrica est continuata ac trita usus meditatio a propositum deformationis, quae manibus perficitur e materia, cuiuscumque generis opus est. Ratiocinatio autem est, quae res fabricatas sollertiae ac rationis pro portione demonstrare atque explicare potest. Itaque architecti, qui sine litteris contenderant, ut manibus essent exercitati, non potuerunt efficere, ut haberent pro laboribus auctoritatem; qui autem ratiocinationibus et litteris solis confisi fuerunt, umbram non rem persecuti uidentur. At qui utrumque perdidicerunt, uti omnibus armis ornati citius cum auctoritate, quod fuit propositum sunt adsecuti. |
La scienza dell'architetto si adorna di molte discipline e di svariata erudizione: egli deve essere in grado di giudicare tutte quelle opere che le singole arti costruiscono. Nasce da due attività: la materiale o costruzione, la intellettuale o esposizione teorica. La costruzione consiste nel pratico esercizio continuato o consumato, per cui con le mani la materia assume la forma di questa o quell'opera che si voglia, secondo il progetto figurato. L'esposizione spiega e dà ragione delle cose costruite sulla base della preparazione teorica del computo delle proporzioni. Pertanto gli architetti i quali badarono soltanto alla pratica manuale senza curare gli studi non arrivarono a conseguire un'autorità proporzionata alle loro fatiche; quelli invece che ebbero fiducia soltanto nei ragionamenti e nelle lettere appaiono aver cercato l'ombra non la cosa. Al contrario, quelli che impararono bene l'una e l'altra cosa, come forniti di tutte le armi, più presto raggiunsero il loro proposito con autorità. |
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