La personalizzazione nei processi di lavoro

La spinta inesaurita del "fai da te"

Nonostante i molti tentativi fatti dallo stato e dagli economisti in quasi un decennio, non si sono ancora stabilite le cause della disoccupazione. La sensazione di "dejà vu" che ci assale precede solo di poco lo sconforto e la sfiducia rispetto alle reali possibilità di trovare una soluzione. Si spera nella riuscita delle dinamiche demografiche, il che porta ad avere un "comportamento di adattamento" che tende a mascherare l'esito negativo di molti dibattiti.

Questo non accade solo in Italia, patria del "fai da te", ma anche in altri Paesi europei in cui si ha maggiore consapevolezza dei vantaggi che si hanno a vivere all'interno di una società regolata da leggi precise ed accettate da tutti. In Italia sta prendendo sempre più piede la filosofia del "darsi da fare" per arrotondare il reddito e non per l'acquisizione di un posto di lavoro o per soddisfazione personale. Il "darsi da fare" dimostra, inoltre, una grande sfiducia nei confronti della scuola secondaria superiore, considerata ormai un' "agenzia di demotivazione". Va detto poi che il "darsi da fare" per guadagnare può forse soddisfare la domanda di reddito, ma non si può scommettere che il "lavoretto" si trasformi in un mestiere vero e proprio. L'emergenza di carattere quantitativo tende a nascondere i problemi della qualità del lavoro, già presenti in molte zone del Nord e Sud Italia, dove il vecchio mito del posto statale fisso non appare quindi pienamente superato.

C'è ansia di ricostruzione nelle politiche dei governi, ma a tutt'oggi non si riesce a unire un obiettivo di sviluppo del benessere collettivo a un obiettivo monetario e di bilancio. La creazione di una "costituzione del lavoro" a livello europeo sarebbe l'unica soluzione in grado di integrare la "costituzione monetaria" ormai già attuata. Questa proposta è stata avanzata dopo aver posto come questioni centrali l'impegno alla creazione di "occupazione di buona qualità" e l'impegno di rendere nulla la disoccupazione involontaria: è auspicabile che tali dichiarazioni di intenti si traducano in provvedimenti concreti.