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"Vi era un bosco
irrigato nel mezzo da una fonte d'acqua perenne che sgorgava da un'ombrosa grotta. E
poiché Numa assai spesso vi si recava senza testimoni come per incontrarsi con la dea,
consacrò quel bosco alle Camene poiché ivi esse si ritrovavano con Egeria sua
sposa".
Tito Livio
Acqua sacra e feconda
Egeria,
amica e consigliera del re Numa Pompilio, era una dea protettrice delle nascite e delle
acque sorgive. Con le acque, che sgorgavano dalla grotta, praticava riti divinatori per
ispirare il re, impegnato nel compito di creare una saggia legislazione.
I Romani credevano che Egeria aiutasse a partorire (e-gerere
significa in latino "mandar fuori"). Per assicurarsi un buon parto, le donne il
13 di agosto si recavano in processione alla sorgente della ninfa, illuminando il percorso
con delle torce.
Mentre nellAntico Testamento la sacralità dellacqua ha
relativamente poco spazio, nelle altre tradizioni arcaiche ne ha ben di più. Fontane e
sorgenti sono raramente proprietà del diavolo; spesso testimoniano quei poteri che furono
attribuiti prima alle ninfe, poi alle fate, e che si trasmisero in seguito alle sante e ai
santi, come anche alla Vergine.
Antichissime pratiche rituali e votive sopravvivono nelle zone del
nostro Appennino.
"Geminiano
ubbidì. Abbandonò la montagna, scese in pianura. Giunto che fu a Cognento, piantò il
bastone nel terreno e allistante vide zampillare un getto dacqua chiara. Vi
galleggiavano su foglie di faggio e questo era un segno che quellacqua veniva dalla
montagna. Infatti Geminiano ne bevve nel cavo della mano e ritrovò il buon sapore".
Giancarlo Silingardi
Acque perenni in comunione
San
Geminiano, nominato vescovo di Modena, ritenendosi indegno, si allontana dalla città e si
rifugia nei boschi tra Piandelagotti e il Passo delle Radici. Qui San Pellegrino lo
convince a ritornare in pianura, promettendogli che, se pianterà il suo bastone in terra,
avrà dellacqua buona come quella della sorgente alla quale è solito bere. Potrà
capire che la fonte è quella promessa, e che lacqua viene dalla montagna, dalla
presenza in superficie di foglie di faggio. E così si compì il miracolo della comparsa
delle acque miracolose, meta ancora oggi di pellegrinaggi, soprattutto nel mese di maggio.
A questo mondo di religiosità elementare appartengono anche le feste
popolari. Il 25 Gennaio si festeggia San Paolo, "San Paolo dei segni". La notte
le ragazze, che desideravano conoscere il mestiere del futuro marito, mettevano sul
davanzale della finestra un piatto con poca acqua. Il mattino seguente negli arabeschi
dellacqua gelata intravvedevano gli attrezzi usati dalluomo che avrebbero
sposato.
Si racconta che un sorso
delle acque della "fontanina dellamore", che si trova a Pievepelago, in
provincia di Modena, abbia il potere di legare fatalmente luomo e la donna che lo
bevono insieme.
Il
dottor Giovanni Battista Moreali al tempo di Francesco III notò, nella campagna modenese,
una fontana dallacqua di un colore particolare, che i contadini chiamavano
"acqua di rame". La analizzò e la dichiarò medicinale. La fama delle sue
virtù prodigiose si diffuse ed il conte Borso di SantAgata incanalò lacqua
nella strada pubblica perché tutti potessero berla. I Modenesi però finirono per
dubitare delle decantate proprietà benefiche e coniarono il noto proverbio: "al còunta come lacqua ed Murièl cla-n fa né bèin né mel"
(conta come lacqua di Moreali che non fa né bene né male).
Caratteristiche distintive
Acqua medio-minerale, acidulo-alcalina, di sapore gradevole può essere
definita anticatarrale, antidispeptica, antiurica e attivante il metabolismo azotato (rel.
farmacologica-chimica dell'anno1993 del prof. Messina, titolare della cattedra d'idrologia
medica dell'Università di Roma).
Dalla sorgente alla bottiglia culti antichi e moderni
"Lacqua
delle sorgenti o fiumi sacri poteva
, da sola o mescolata con opportune sostanze,
curare varie malattie o guai anche psicologici. Un esempio curioso e attuale di queste
antiche credenze è, se ci si pensa bene, il moderno culto delle acque minerali, che tanta
gente beve con fiducia dalle bottiglie verdi munite di misteriose etichette ricche di dati
e di firme di autorevoli professori. Tante persone consumano queste acque sperando che
esse guariscano certi loro mali, soprattutto dellapparato digerente e urinario.
Viene però da chiedersi quanto di questa fiducia nasca effettivamente da una convinzione
scientifica. Noi sospettiamo che in molti casi essa sia dovuta piuttosto a un residuo
dellantico mito dellacqua «minerale», ossia sorgiva dalle rocce, feconda,
purificatrice: un residuo che tuttora resiste nelle mente e nelle abitudini, per tanti
versi ormai lontane dallantico rapporto sacrale con la natura, del tipico abitatore
della città moderna".
Marco Fontana
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