Marco e Roberto, tifosi di due squadre avversarie, che devono disputare un incontro finale
di un torneo, per l'assegnazione della coppa, decidono di mettere in palio una somma S, per
la vittoria dell'una o dell'altra.I due amici, nell'assegnare la vittoria alla propria squadra, hanno
ascoltato più il cuore e poco la testa. Infatti non possono calcolare le probabilità di vincita delle
proprie squadre usando l'impostazione classica poichè non conoscono né casi possibili, né casi
favorevoli. Non possono utilizzare l'impostazione frequentistica poichè non hanno un collettivo
di prove che gli consenta di calcolare la frequenza. Marco ovviamente crede che la probabilità
di vincere S , anche se solo in base ai sentimenti, sia maggiore della probabilità di perderla. A sua
volta, Roberto, accetta perchè crede di aver ragione, e che la sua squadra ha maggiori
probabilità di vincita. Quindi se il prezzo del gioco è uguale al guadagno, i due contendenti
considerano il gioco favorevole perchè le probabilità, ciascuno secondo il proprio grado di
fiducia, non sono uguali, ma sono a loro favore. Se il prezzo è uguale al guadagno e anche
le probabilità sono uguali, si deve concludere che il gioco non è favorevole a nessuno dei due,
ma è perfettamente in equilibrio. L'immagine classica per rappresentare tale situazione
può essere quella della bilancia. Immaginiamo di poter stabilire con una bilancia da un chilo
se un gioco sia in equilibrio oppure no: in un piatto della bilancia mettiamo due pesi che
misurano l'uno la probabilità di vincere, Pr(vincita), e l'altro il guadagno (G); sull'altro piatto
mettiamo altri due pesi, che misurano la probabilità di perdere, Pr(perdita), e il prezzo che
paghiamo o dovremmo pagare (P). Così facendo riduciamo probabilità alla stessa unità di
misura, il chilogrammo e i suoi sottomultipli. Infatti invece di P e G considereremo
rispettivamente:
P/(P+G) e G/(P+G) .
Immaginiamo anche di avere a disposizione , per la nostra bilancia , pesi corrispondenti a
qualsiasi frazione del chilogrammo.Supponiamo che la probabilità di vincere sia pari al 50%:
prenderemo allora due pesi da 1/2Kg e li metteremo sui due piatti. Dobbiamo adesso mettere
i due pesi che corrispondono al guadagno ,G, e la prezzo, P; evidentemente la bilancia resterà in
equilibrio solo se i due pesi saranno uguali.
Supponiamo invece che la probabilità di vincere sia solo 1/3: metteremo, allora , sul primo
piatto un peso da 1/3e sul secondo un peso da 2/3. Quali pesi corrispondenti al guadagno
e al prezzo dovremo mettere per equilibrare la bilancia? Ovviamente, un peso da 2/3sul primo
piatto ed uno da 1/3sul secondo. Quando la bilancia è in equilibrio, diciamo che il gioco è equo.
Osservando le figure possiamo capire qual'è la regola per calcolare il prezzo equo di un gioco.
La definizione di gioco equo è la seguente:
Quella che segue è la definizione
di probabilità secondo l'impostazione soggettiva:
Conseguenze:
servire,quando ci fa comodo di una frequenza oppure della impostazione classica. L'impostazione soggettiva,quindi,non preclude nessun procedimento di calcolo della probabilità(purchè equo) e non è in contrapposizione con nessuna delle impostazioni utilizzate.
L'impostazione frequentistica L'impostazione classica LA PROBABILITA'
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