L'ETA' AUGUSTEA
L'architettura
L'arte dell'età di Augusto ha, specialmente nell'ornamentazione architettonica, nella scultura e nell'artigianato prezioso un'impronta particolare di raffinatezza e di eleganza. Un'eleganza un po' gelida, ma del tutto adeguata a un gusto di corte e alla sobrietà e misura che Augusto aveva imposto a se stesso e al suo ambiente, una volta che si fu lasciata dietro le spalle la veemenza di quando era soltanto Ottaviano, vindice della morte di Cesare e, senza esclusione di colpi, lottava per la supremazia politica.
Innegabilmente l'arte augustea costituisce uno stile, che permane, con lievi inflessioni di accento, per tutta la durata della dinastia giulio-claudia, raffinato, aristocratico e impersonale. Il neoclassicismo che ricalca forme di una grande e vitale cultura classica, ha in ogni tempo espresso i programmi di restaurazione di un potere politico accentrato, perché più facilmente conducibile entro limiti predeterminati.
Nonostante l'attività edilizia del tempo di Silla e di Cesare, Augusto si vantava di aver trovato una Roma di terracotta e di aver lasciato una Roma di marmo. Solo adesso, effettivamente, Roma diviene una città di aspetto simile alle più importanti città ellenistiche.
Nel campo dell'architettura il periodo da Augusto ai Flavi segna l'irrobustirsi delle tendenze stabilitesi nell'età di Silla e di Cesare, soprattutto per quei tipi di edifici che si sottraevano alla suggestione dell'architettura templare greca: gli archi onorari, le terme, gli anfiteatri, lo stesso mausoleo di Augusto a Roma.
In generale si può dire che l'intento scenografico, affermatosi nelle città ellenistiche di nuova costruzione, viene in un certo modo codificato in età augustea e sviluppato nei tempi successivi. In genere, ciò che l'architettura e l'urbanistica perde, rispetto alle tendenze scenografiche dell'ellenismo, in estro e fantasia, lo guadagna in solennità e simmetria.