Il giorno 4 febbraio abbiamo svolto, tramite un questionario, una indagine sui rifiuti: il mio gruppo ha intervistato i professori della nostra scuola, che per la precisione, erano 48 su 119.
La prima domanda che poneva il questionario, chiedeva se la scuola produceva rifiuti urbani, speciali e tossici nocivi. Le risposte dateci dai professori sono state molto varie infatti: per il 100% degli intervistati la scuola produce rifiuti urbani mentre solo il 54% ha risposto che la scuola produce rifiuti speciali e infine il 77% professori, una grande maggioranza, hanno risposto che la scuola produce rifiuti tossici nocivi.
Finito di porre questa domanda abbiamo fatto agli intervistati una seconda domanda che chiedeva a loro la quantità dei rifiuti prodotti al giorno da una persona dando la scelta fra tre risposte. Le risposte dateci in questo quesito non erano molto omogenee infatti solo 54% ha risposto che una persona produceva meno di 1/2 kg di rifiuti, mentre per il 25% la quantità di rifiuti prodotta oscillava tra meno di 1/2 kg e1kg, mentre l 8% ha risposto dicendo che si produceva più di un chilo di rifiuti, e in fine il 14% non è riuscito a dare una risposta.
Posta questa domanda si è poi passati alla terza domanda che chiedeva se la scuola effettuasse una raccolta differenziata ed eventualmente di quali materiali. Anche a questa le risposte sono state molto varie, infatti il 60% ha risposto che si effettua una raccolta differenziata e anche di vari tipi di rifiuti, mentre il 25% ha risposto che non si effettua alcuna raccolta differenziata e solo il 15% non ha saputo dire se si effettuasse o meno una raccolta differenziata. Le successive due domande chiedevano se si poteva migliorare la raccolta differenziata e per quali materiali. Il 62% pensa che ciò possa essere fatto, e in testa ai materiali da riciclare propone la carta (30%), l'umido (24%) e la plastica (18%).
L'ultima domanda chiedeva se il problema dei rifiuti è affrontato nella nostra scuola: il 44% ha risposto affermativamente, una uguale percentuale ha negato che lo sia, mentre il restante 12% si divide fra coloro che non sanno o che pensano che sia affrontato in maniera inadeguata.
Alcuni hanno dato dei suggerimenti in proposito: di migliorare le conoscenze dei ragazzi con conferenze o pubblicità specifica, di impegnarsi tutti a produrre meno rifiuti, di costituire una commissione interna che studi il problema e di organizzare incontri per parlarne.
Gianluca Amato e Marco Rossi