indice del capitoloindice generaleparagrafo successivo


Dalla alchimia alla medicina scientifica



I rimedi medici utilizzavano componenti chimici e alchemici; l'alchimia entrò a far parte del repertorio delle donne medico e delle erboriste.
Il trattato "Secreti della Signora Isabella Cortese, ne' quali si contengono cose minerali, medecenali, arteficiose e Alchimiche" pubblicato a Venezia nel 1561 ad opera di Isabella Cortese si occupa di minerali, ricette mediche e di cosmetica, ha avuto diverse traduzioni ed è stato ristampato per oltre un secolo.
Olivia Sabuco de Nantes Barrera scrisse un trattato sugli stati mentali e fisiologici umani, dove affermava che le passioni (paura, ira, disperazione, amore non corrisposto, vergogna, ansia) stimolano le secrezioni del cervello che hanno un effetto deleterio sulla salute dando inizio alla malattia.
L'ostetricia iniziò ad essere scienza con Elisabeth Grey nella Francia del XVI secolo, grazie anche alle scoperte di Ambroise Parè e Louyse Bourgeois; quest'ultima ricevette una buona educazione in un ricco sobborgo parigino, sposò il più insigne chirurgo del XVI secolo Martin Boursier, tuttavia quando Enrico III saccheggiò i sobborghi Louyse dovette fuggire con la madre e i tre figlioletti, Boursier dovette prestare servizio militare, quindi la famiglia finì in miseria, cosicché Louyse fu perfino costretta ad arrotondare le magre risorse vendendo la sua biancheria. Tornata la pace, la donna decise di imparare ostetricia, esercitò la professione tra i poveri e diventò levatrice per la piccola nobiltà e l'aristocrazia; il principale trattato di Louyse fu il libro di ostetricia più completo mai scritto dopo i lavori di Trotula, l'autrice vi affermava l'importanza che le levatrici compissero studi di anatomia (lei stessa aveva partecipato a delle autopsie); l'opera trattava l'anatomia femminile, la diagnosi e le fasi della gravidanza, le anormalità nel travaglio, i sintomi della morte del feto, l'aborto e le teorie sulla sterilità.
La sua scoperta più importante riguarda l'eliminazione della placenta. La Bourgeois identificò in una alimentazione insufficiente una delle cause dell'anemia e fu la prima a curare la clorosi (anemia infantile) somministrando ferro ai pazienti.
Altre levatrici francesi seguirono le sue orme.
Marguerite du Tertre de la Marche registrò i suoi esperimenti sul liquido amniotico e sul siero sanguigno in una sua opera di ostetricia del 1677 e i suoi esperimenti furono ben presto ripetuti da altri scienziati.
Marie Anne Victorine Boivin compì diverse scoperte anatomiche originali e fu tra le prime ad usare uno stetoscopio per auscultare il cuore del feto. Tradusse vari lavori di ginecologia dall'inglese e la sua tesi sulle cause dell'aborto ricevette una onorificenza dall'Accademia Reale di Medicina di Bordeaux; diresse vari ospedali, ricevette la Menzione al merito della Corona di Prussia, una laurea ad honorem in medicina all'Università di Marbourg nel 1827 e fu membro di diverse società di medicina.

La Germania era rinomata per avere donne medico e levatrici bene istruite per lo più da maestri privati, ma Siegemundin di Brandeburgo era una eccezione; iniziò a studiare anatomia, fisiologia e medicina per suo conto e finì col diventare una delle prime ostetriche scientifiche tedesche. Il libro che la portò alla notorietà conteneva una eccellente versione esterna ed interna del feto e spiegava come prevenire un parto podalico, era illustrato da 50 tavole in rame raffiguranti in dettaglio le posizioni fetali ed il metodo per girare il feto.
Dorothea Christiane Leporin Erxleben fu la più importante donna medico tedesco del XVIII secolo, scrisse "Pensieri razionali sull'educazione del gentil sesso" in cui spiega il suo interesse per la medicina, la sua tesi assai discussa, si basava su una ricerca originale a proposito degli effetti terapeutici delle medicine con un buon sapore (all'epoca si credeva che un medicamento per essere efficace, dovesse avere un sapore orribile), fu autrice di uno studio sulla putrefazione e sulle 32 sostanze che causano o impediscono tale processo. Nel 1766 introdusse l'uso del bicloruro di mercurio come antisettico.

Le donne italiane, seppur in minor numero rispetto al medioevo, continuarono ad occuparsi dello studio della medicina, ricordiamo Anna Morandi Manzolini e Maria Dalle Donne; entrambe compirono interessanti originali scoperte: la prima costruì modelli anatomici in cera, la seconda - considerata una bambina prodigio - divenne professore di ostetricia ed era a capo di una scuola di levatrici.
In Olanda una delle prime donne medico fu Aletta Jacobs che diventò dapprima farmacista per poi iscriversi alla scuola di medicina dell'Università di Groningen, partecipò alla lotta per i diritti delle donne come suffragetta e pacifista, nel 1881 intraprese il primo studio sistematico sulla contraccezione, arrivando a fondare, ad Amsterdam, la prima clinica al mondo per il controllo delle nascite.
L'ostetricia e la botanica medica rimasero nelle mani delle donne fino a quasi tutto il XVIII secolo, ma poi l'aumento dei medici che uscivano dalle università acuì la competizione per accaparrarsi i pazienti e determinò così un declino dello status professionale femminile.
L'uso diffuso del forcipe portò poi alla sostituzione delle levatrici che vedevano il forcipe come una violenta intrusione nel naturale processo della nascita. L'uso di questo strumento infatti portò più volte al danneggiamento del nascituro o alla rottura dell'utero causando la morte sia della madre che del bambino. Le femministe soprattutto chiamavano macellai i maschi che esercitavano la professione. La lotta delle donne per l'ammissione alle scuole di medicina fu aspra ma dopo la metà del XIX secolo le donne non avrebbero più dovuto mascherarsi per esercitare la professione, come aveva fatto James Miranda Stuart Barry che nel 1812 si era travestita da uomo e laureata alla scuola di Edimburgo di medicina, seguì le truppe in Africa, nei Caraibi, a Malta e in Crimea, fu nominata Ispettore Generale degli Ospedali Canadesi nel 1857.
Per migliaia di anni le donne si sono travestite da uomo per poter studiare scienza e diventare medici; proprio mentre la Barry moriva, cominciavano le battaglie di Elisabeth Garrett Anderson che ogni qualvolta superava con onore gli esami dei suoi corsi veniva consigliata di tenere segreti i suoi successi; uno smacco per l'intera medicina maschilista fu ciò che accadde nel giugno del 1861 quando un medico in visita alla classe pose agli studenti delle domande a cui solo Elisabeth fu in grado di rispondere, i maschi chiesero che abbandonasse il corso. Per nascondere il disonore dell'intera università fu bandita dalle altre lezioni e in seguito espulsa dall'ospedale di Londra; la Garrett non si arrese; sognava ancora una laurea universitaria, decise quindi di imparare il francese e si iscrisse all'Università di Parigi, che aveva iniziato ad ammettere le donne nel 1868, fu la prima a sostenervi gli esami e si laureò nel 1870 discutendo una tesi sull'emicrania, fu l'unica donna membro della British Medical Association.
Un gruppo di donne tentò di conquistare l'ammissione alla scuola di medicina di Edimburgo organizzandosi le classi per proprio conto; sfortunatamente le donne erano troppo brave e così gli studenti maschi insieme con alcuni insegnanti e medici non poterono che percepirle come una minaccia ed insorsero.
Le donne portarono il loro caso in tribunale. PERSERO.
La maggior parte del gruppo originario si trasferì in Svizzera per laurearsi a Berna e tornò nel 1878 per fondarsi la propria università, la "London School Of Medicine For Women".
L'ordine dei medici irlandesi decise di ammetterne le laureate agli esami per l'esercizio della professione, infine il Royal Free Hospital accettò studentesse per studi clinici.



indice del capitoloindice generaleparagrafo successivo