Maria Giudea e Cleopatra (l'alchimista)
Una delle prime donne apparse nella storia dell'alchimia
occidentale fu Maria Giudea : un personaggio tra storia e mito conosciuta
anche come "Miriam la profetessa, sorella di Mosè". Vissuta ad Alessandria,
si pensa nel primo secolo d.C., Maria scrisse diversi lavori che furono
in seguito ampliati , distorti e confusi con altri trattati di cui rimangono
alcuni frammenti; le si deve soprattutto l'invenzione e la costruzione
di complicati apparecchi per la distillazione e la sublimazione che descrisse
nei minimi particolari . Duemila anni dopo di lei un suo strumento ancora
sopravvive al tempo : il "bagnomaria" famosissimo e tuttora usato non solo
nei laboratori ma anche come tecnica di cottura di svariati cibi in tutte
le nostre case. Maria studiava l'azione che i vapori di mercurio, arsenico
e zolfo esercitavano sui metalli ; a tal scopo inventò uno strumento
che denominò "Kerotakis" consistente in una sfera o in un cilindro
con la calotta emisferica messa sul fuoco nella cui parte bassa venivano
riscaldate soluzioni di mercurio, di solfuro di arsenico e zolfo; alla
sommità del cilindro erano posti i metalli da trattare; i vapori
dello zolfo attaccavano il metallo liberando solfuro nero (il nero di Maria)
che si pensava fosse il primo stadio della trasmutazione. Continuando a
riscaldare si poteva ottenere una lega simile all'oro la cui composizione
variava a seconda dei metalli posti sul piatto o del mercurio e dei composti
dello zolfo usati. Il Kerotakis fu anche usato per l'estrazione degli oli
vegetali come ad esempio l'acqua di rose. Si credeva che i minerali fossero
maschi e femmine ( questo in accordo con la concezione alchemica riguardante
il concetto di maschile e femminile ) e che i prodotti di laboratorio fossero
generati sessualmente così che in caso di fallimento di alcuni tentativi
si attribuiva a questo la colpa del fallimento stesso.
Di Cleopatra l'alchimista
si sa assai poco; (spesso è confusa con la più nota regina)
il suo più grande merito fu quello di aver sistemato definitivamente
l'immagine del concepimento e della nascita della vita. Cleopatra studiò
pesi e misure cercando di quantificare l'aspetto sperimentale dell'alchimia
adoperando procedure molto simili a quelle di Maria. Maria e Cleopatra
segnarono l'inizio e la fine dell'alchimia nella sua accezione più
vera di scienza sperimentale. L'imperatore romano Diocleziano incominciò
a perseguitare sistematicamente gli alchimisti alessandrini bruciandone
gli scritti. Furono in seguito gli Arabi a resuscitare questa scienza che
si sviluppò nel medioevo anche in Europa.