I querceti
Le querce che si trovano piu` ampiamente diffuse sono la roverella (Quercus
pubescens) e il cerro (Q. cerris ). La maggiore estensione di questi boschi e`
comunque tra i 200 e i 400 m. Solitamente sono formazioni forestali trattate a
ceduo, il legno di tali piante veniva infatti impiegato come legna da ardere, o per la
produzione di traversine ferroviarie. Ora rimangono solo due possibilita` per una
rivalutazione del legname prodotto da questi boschi: l'avviamento all'alto fusto o il
miglioramento dei cedui esistenti. L'utilizzazione a ceduo consiste in tagli periodici
abbastanza ravvicinati nel tempo (15-20 anni). Durante il taglio, vengono rilasciate un
certo numero di piante madri (matricine) per ettaro (100-120), in modo da garantire la
rinnovazione naturale, accanto alla ricrescita dei polloni dalle vecchie ceppaie. Le
ceduazioni possono aver favorito l'insediamento di certe specie, soprattutto quella del
carpino nero (Ostrya carpinifolia)
presente in gran quantita`. Questi boschi presentano un notevole strato arbustivo ed
erbaceo. In popolamenti luminosi si insedia uno strato arbustivo costituito da ginepro
(Juniperus communis), citiso (Cytisus
sessilifolius), biancospino (Crataegus monogyna) e rosa canina. In stazioni
piu`fresche la rovella si trova consociata con cerro, rover, carpino nero e nocciolo. Ad
essi si aggiungono la ginestrella (Coronilla emerus), vitalba (Clematis vitalba). Le
piante arboree decidue presenti nei querceti sono il carpino nero, l'orniello
(Fraxinus ornus), la rovere, l'acero campestre e la stessa rovella; vanno inoltre
ricordati i due sorbi (Sorbus domestica e Sorbus torminalis). Facilmente individuabili
nella stagione della fioritura sono il ciliegio (Prunus avium) e il pero (Pyrus pyraster):
questi ultimi con i loro caratteristici fiori bianchi. La flora arbustiva e`anch'essa
particolarmente abbondante ed e`rappresentata da corniolo (Cornus mas), sanguinello
(Cornus sanguinea). Sono presenti anche piante lianose come il caprifoglio (Lonicera
caprifolium) che si avvolge su alberi ed arbusti. Alla rovella ed al cerro vanno aggiunti
il leccio (Quercus ilex), la rovere
(Quercus petrea) e la quercia rossa (Quercus rubra). Il leccio e`una quercia sempreverde
che, per lo piu`si presenta in esemplari isolati.
Le querce
Le querce rappresentano un gruppo numeroso di alberi spesso di grandi dimensioni. Sono piante monoiche, il loro frutto è costituito da una noce (ghianda) coperta da una cupola, che può essere sessile o peduncolata.
Le querce italiane si dividono comunemente in querce sempreverdi (leccio e sughera) e querce caducifoglie (farnia, rovere, roverella e cerro).
Appartengono alla flora italiana pur essendo assai meno diffuse, anche quercus macrolepis e Q. crenata. Inoltre sono diffuse per imboschimenti e per ornamento la quercia americana.
Il leccio
Albero alto fino a 25 metri, con fusto dal diametro anche più superiore al metro, molto longevo (fino oltre 1000 anni). È caratteristico della macchina mediterranea, dove si ritrova frequentemente anche come cespuglio, la chioma è densa, color verde scuro, allargata. La corteccia si screpola in piccole placche quadrate. Le foglie sono semplici, alterne, coriacee, lucide sulla pagina superiore e pubescenti su quella inferiore.
Frequente è il fenomeno della eterofillia, cioè la presenza di foglie di forma diversa sulla stessa pianta. La pianta è resistente anche al freddo, se questo non è caratterizzato da punte estreme particolarmente basse e prolungate. Si adatta facilmente a tutti i tipi di terreno.
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