Gli incolti erbosi.

Gli incolti erbosi sono caratterizzati da piante erbacee; i pochi arbusti sono piccoli, legnosi soltanto nella porzione basale. A questi appartengono: pepolino (Thymus serpyllum), stancabue (Onis spinosa) e polio (Teucrium polium). Fra le piante erbacee vi sono delle specie annuali che vivono solo per alcuni mesi , come la falsa ortica (Lamium purpureum) o il billeri primaticcio (Cardamine hirsuta). Altre sono invece biennali o perenni e passano la stagione a loro sfavorevole con organi resistenti, come gemme al livello del suolo e foglie basali (emicriptofite) oppure bulbi, tuberi e rizomi sotterranei (geofite). Al primo gruppo appartiene l'erba viperina (Echium vulgare), al secondo l'anemone e il cipollaccio (Leopoldia comosa).Nelle zone aride si insediano formazioni vegetali costituite da graminacee, caratterizzate da forasacco e paleo (Brachypodium pinnatum). Preferiscono invece terreni meno asciutti: erba mazzolina (Dactylis glomerata), paleo odoroso (Anthoxanthum odoratum), raponzolo (Campanula rapunculus), margherita (Bellis perennis) e dente di leone (Taraxacum officinale).

 

 

L’agrifoglio (Ilex aquifolium)

Alberello sempreverde, alto fino a 10 metri, con foglie lucide e spinose. È una pianta dioica e viene coltivata per ornamento sia per il fogliame che per il frutto, costituito da bacche color rosso vivo.

 

Primula vulgarisPrimula comune (Primula vulgaris)

Pianta perenne diffusissima negli ambienti boschivi ed è il fiore primaverile per eccellenza. Ha un’ottima fama di pianta officinale. È inconfondibile con le sue corolle imbutiformi giallo pallido, costituite da un lungo tubo che si apre in cinque lobi macchiati di arancio alla base. I fiori, portati da teneri peduncoli di 5-7 cm uniflori, sono inseriti al centro della rosetta fogliare. Le foglie sono spatolato-oblunghe, rugose, dentellate al margine.

 

 

Lentaggine (Viburum tinus)

Arbusto sempreverde frequente nei boschi come sottobosco, di preferenza nei siti ombrosi e abbastanza umidi. Alto 2-3 metri, il viburno ha un aspetto cespuglioso; è denso, molto ramificato, con foglie coriacee, ellittiche e appuntite: sono scure e lucenti di sopra, più chiare e leggermente pelose nella pagina inferiore. I fiori bianchi (talvolta leggermente sfumati di rosa all’esterno) sono riuniti in infiorescenze a corimbo molto vistose. I frutti, di forma ovale, sono di un colore blu metallico.

 

 

Elleboro verde (Helleborus viridis)

Al contrario di molti fiori questo fiorisce in modo molto vistoso in inverno in un ambiente poco vitale. Impossibile non notarlo nel sottobosco rado e scarno quando innalza i suoi lunghi fusti fioriferi che portano gruppi di 2-3 fiori penduli giallo-verdastri. Molto vistose sono anche le grandi foglie palmate, che si sviluppano tutto l’anno dal grosso rizoma strisciante. (foto f1)

 

Veronica persica

Veronica comune-Occhi della Madonna (Veronica persica)

È una delle più comuni specie infestanti, composta da fiori di colore azzurro intenso con 4 petali: quello inferiore è sempre più piccolo degli altri 3 e di colore leggermente più pallido. Il fusto, coperto da fine peluria porta foglioline ovate grossolanamente dentate.

 

 

Prugnolo-Strozzapreti (prunus spinosa)

Arbusto molto spinoso alto 2-3 metri che fiorisce in primavera ancora prima della comparsa delle foglie. Si moltiplica con molta facilità per mezzo di polloni radicali, formando spesso dei raggruppamenti folti ed impenetrabili. Le drupe, cioè i frutti (da noi chiamati prugnole), sono di colore bluastro coperte da una pruina azzurra. È una pianta medicinale. Il prugnolo ha l’aspetto di un grosso cespuglio molto ramificato e spinoso. Ha foglie ellittiche lunghe 2-4 cm seghettate ai margini. I numerosissimi fiorellini sono bianchi a 5 petali, solitari o in fascetti sui rami dell’anno precedente.

 

 

Ginestra comune (Spartium junceum)Spartium junceum

Pianta che si insedia nei terreni difficili, soprattutto sulle pendici più aride e assolate. È una pianta perenne cespugliosa con rami giunchiformi, verdi da giovani, che assumono poi tonalità grigio-brunastre. I suoi lunghi, esili, tenaci fusti venivano un tempo recisi per fabbricare rudimentali scope mentre rametti giovani vengono usati per intrecciare canestri.

Alta anche 2-3 metri, ha piccole foglioline lanceolate effimere, caduche già prima della fioritura. I fiori, molto profumati, sono color giallo brillante, riuniti in racemi terminali. I semi sono velenosi in quanto contengono un alcaloide venefico.

 

 

 

 

 

 

Dente di leone-Piscialetto-Tarassaco (Taraxacum officinale)

È la pianta spontanea commestibile più conosciuta. Cresce praticamente tutto l’anno, le sue foglie appaiono già alla fine dell’inverno ed è proprio in questa stagione che, tenere e delicate, sono ottime nelle insalate e come diuretico. Il tarassaco è una pianta erbacea assai polimorfa dotata di una grossa radice a fittone e foglie basali disposte a rosetta: queste sono glabre profondamente lobate, roncinate. Il gambo che porta il fiore, alto dai 10 ai 40 cm, è cavo internamente e, se reciso, secerne un lattice bianco. I fiori gialli sono tutti ligulati e riuniti in un grande capolino solitario.

 

 

Margheritina-Pratolina (Bellis perennis)Bellis perenis

È una pianta erbacea perenne (alta 5-15 cm) con radici corte e carnosette dalle quali, già all’inizio dell’inverno, si sviluppa una rosetta di foglie basali spatolate e dentate. I fiori, portati da un lungo peduncolo, sono riuniti in capolini (del diametro di 1,5-3 cm): i fiori centrali del capolino sono tubulosi gialli, quelli periferici, ligulati, sono bianchi (assumono una lieve colorazione rosata durante la stagione fredda). Il capolino si chiude durante la notte e quando il tempo è piovoso o umido.

 

Trifolium repens

Trifoglio bianco (Trifolium repens)

Vegetano bene in tutti tipi di terreno, resistendo bene al calpestamento. Il trifoglio bianco ha fusticini striscianti sul terreno e radicanti ai nodi; le foglie sono composte da foglioline piuttosto arrotondate. I capolini sono bianchi o sfumati di rosa: dopo l’impollinazione diventano brunastri e si piegano verso il basso.

 

 

Edera (Hedera helix)

Inconfondibile pianta rampicante. Si estende sul terreno tappezzando gli angoli più freschi ed ombrosi del sottobosco. Abbarbicata o strisciante, l’edera è uno dei pochi rampicanti nostrani capaci di raggiungere notevoli dimensioni: non è difficile infatti osservarla, soprattutto nella stagione invernale quando gli alberi sono spogli, a 15-20 m dal suolo sulla sommità di qualche vecchia quercia. Si arrampica grazie alle sottili radici avventizie adesive che ricoprono i rametti. I rami non fioriferi portano le caratteristiche foglie a 3-5 lobi, mentre quelli fioriferi hanno foglie ovato-romboidali simili a quelli del pero.

 

 

Bibliografia:

AAVV "Guida agli alberi di Firenze" Ed. GE 9 Firenze, dicembre 1986

 

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