Il diritto all'istruzione
Ogni individuo, fin dalla nascita, ha diritto di essere aiutato a formarsi, a diventare un uomo, un cittadino.
Lo Stato ha il dovere di garantire a ogni cittadino, senza discriminazioni a livello sociale, politico, religioso o economico, un’istruzione equa e dettagliata.
L'istruzione è, infatti, un diritto sociale da assicurare al maggior numero possibile di persone. A questo scopo la Costituzione prevede che lo stato istituisca un numero sufficiente di scuole pubbliche "per tutti gli ordini e gradi" previsti (dalle elementari all'università), in modo che coloro che ne facciano richiesta possano essere ammessi a frequentarle.
Perché l'istruzione costituisca un diritto effettivo per tutti, lo stato deve, inoltre, adottare le misure necessarie (esenzione dalle tasse scolastiche, borse di studio, assegni alle famiglie, ecc.) per consentire che "i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi" possano raggiungere "i gradi più alti degli studi" (art. 34).
Fin dall’unificazione dell’Italia il livello di frequenza scolastica è gradualmente aumentato e oggi l’Italia è al passo con le altre nazioni europee per quanto riguarda le riforme scolastiche.
Nonostante tutto ancora gravi problemi affliggono il nostro Paese: molte famiglie sottraggono i loro figli alla scuola per mandarli a lavorare, specialmente nel Sud, dove le condizioni economiche della popolazione sono, mediamente, precarie. Spesso le strutture pubbliche adibite all’istruzione sono in decadenza e i docenti non hanno una formazione aggiornata.