L'emergenza occupazionale
Disoccupazione: un allarme europeo
Europa mobile Le politiche comunitarie per l'occupazione
Tasso di disoccupazione nei paesi dell’Unione Europea 1997/98 (val. %) |
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Paesi |
1997 |
1998 (il trimestre) |
Belgio |
9,2 |
8,8 |
Danimarca |
5,5 |
4,6 |
Germania |
10 |
9,8 |
Grecia |
10,4 |
|
Spagna |
20,8 |
18,9 |
Francia |
12,4 |
11,9 |
Irlanda |
10,1 |
9,2 |
Italia |
12,1 |
12,5 |
Lussemburgo |
2,6 |
2,2 |
Paesi Bassi |
4,2 |
4 |
Austria |
4,4 |
4,5 |
Portogallo |
6,8 |
6,4 |
Finlandia |
13,1 |
12,6 |
Svezia |
9,9 |
8,6 |
Regno Unito |
7 |
6,4 (2) |
EU-15 |
10,7 |
10,2 |
La disoccupazione interessa tutti gli Stati europei i cui governi sono impegnati ad arginare questo fenomeno e a rilanciare l’occupazione.
Il tasso di disoccupazione nell’Unione Europea considerata nel suo complesso si riduce, passando dal 10,7% al 10,2% del secondo trimestre del 1998.
L’Italia, invece, non è riuscita ad invertire la crescita della disoccupazione e con il 12,5% si pone al di sopra della media europea.
Negli ultimi anni i maggiori progressi nella lotta alla disoccupazione sono stati ottenuti dai paesi che hanno destinato quote rilevanti della spesa pubblica al sostegno delle politiche del lavoro.
La politica occupazionale portata avanti dalla Gran Bretagna si basa soprattutto sulla flessibilità, cioè sulla possibilità per le imprese di occupare dipendenti in base alle esigenze della produzione.
In Francia, dove c’è una forte disoccupazione, si cerca di valorizzare la formazione professionale dei ragazzi, spesso inadeguata, e di incentivare il primo impiego giovanile.
In Germania il governo porta avanti una politica occupazionale che si pone essenzialmente l’obiettivo di contenere i licenziamenti rendendo i posti di lavoro già esistenti più efficienti.
Molto grave è la situazione in Spagna, dove il tasso di disoccupazione era nel secondo trimestre del 1998 del 18,9%. Il governo spagnolo è alla ricerca di misure come le facilitazioni fiscali e i finanziamenti agevolati per incentivare le piccole e medie imprese.
Il Belgio cerca di affrontare la disoccupazione in un piano articolato in cinque punti: riduzione del costo del lavoro, ridistribuzione del lavoro fra più persone, iniziative specifiche per determinate categorie di disoccupati, sviluppo di nuovi mercati del lavoro e potenziamento della formazione professionale.
Nei Paesi Bassi la disoccupazione è più contenuta. Anche il governo olandese, comunque, sta tentando di diminuire i contributi sociali per i salari più bassi, di offrire maggiori garanzie alle categorie più disagiate e di reinserire nel mondo del lavoro i disoccupati di lunga durata.