Poiché l'attività eruttiva si manifesta con l'eiezione di frammenti solidi e/o liquidi da un punto di emissione di forma varia, si distinguono vari tipi di eruzioni: eruzioni lineari, eruzioni areali, eruzioni centrali.
Le eruzioni lineari sono così dette perché i punti da cui erutta la lava sono allineati. Gli edifici vulcanici sono di due tipi in relazione al tipo di magma. Con magma basaltico è prevalente l'attività effusiva con assenza o quasi di esplosioni e formazioni laterali di semplici cordoni di scorie. Con magma acido, la presenza di fenomeni esplosivi causa la formazione di solchi lunghi e stretti delimitati da bastioni di scorie.
Le eruzioni areali sono quelle che formano i grandi plutoni il cui tetto arriva in superficie fondendo i sedimenti sovrastanti.
Le eruzioni centrali danno origine a edifici, talora imponenti, connessi con un condotto vulcanico verticale. Distinguiamo i diatremi, le cupole di ristagno, le protrusioni solide e i coni vulcanici veri e propri.
I diatremi sono edifici connessi con attività di tipo esplosivo.
Le cupole di ristagno sono accumuli di lava molto viscosa rigonfiati verso l'alto da altra lava in risalita.
Le protrusioni solide sono associate a lava molto acida. I materiali sono protrusi in forma di guglie solide.
I coni propriamente detti si distinguono in coni di cenere di piccole dimensioni e formati da materiale piroclastico; vulcani a scudo formati da estese colate di lava basica, di scarsa pendenza, ordinatamente sovrapposte; strato-vulcani, edifici composti da colate laviche alternate a depositi piroclastici. Questi ultimi, in seguito a fasi esplosive possono originare vaste depressioni, dette caldere, con costruzione di un nuovo cono vulcanico al loro interno. Le caldere si formano più frequentemente per sprofondamento dovuto a rapido svuotamento del focolaio magmatico accompagnato da frane delle pareti interne del vulcano. Molto spesso la cavità raccoglie le acque meteoriche dando origine ad una conca lacustre.