Come si è detto la maggior parte dei vulcani attivi è situata in prossimità di zolle convergenti, mentre un' estesa attività vulcanica è continuamente in atto, fuori dall' osservazione diretta, lungo i centri di espansione delle dorsali oceaniche. Esamineremo perciò dettagliatamente tre zone fondamentali di attività vulcanica e le loro correlazioni con l' attività tettonica globale. Tali zone si trovano lungo le dorsali oceaniche (centri di espansione), in prossimità delle fosse oceaniche (zone di subduzione) e dentro le zolle stesse (punti caldi).
Vulcanesimo di espansione. Le maggiori effusioni laviche avvengono lungo le dorsali oeaniche, dove è in atto una continua espansione dei fondali. Via via che la litosfera oceanica si sposta lateralmente, la pressione sulle rocce sottostanti diminuisce. Tale diminuzione abbassa il punto di fusione delle rocce del mantello. La fusione parziale di tali rocce genera magma basaltico, che migra verso l'alto andando a riempire le spaccature in continua formazione. Una parte del magma basaltico in risalita raggiunge il fondale oceanico, dove si espande in estese colate. A volte tale attività dà origine a edifici vulcanici che si innalzano fin sopra il livello del mare come accadde nel 1963 nel caso dell'isola di Surtsey. Numerosi coni vulcanici inattivi punteggiano i fianchi delle dorsali e le piane abissali. Gran parte di tali vulcani si sono originati lungo la cresta delle dorsali e successivamente si sono allontanati da essa in conseguenza del processo di espansione.
Vulcanismo nelle zone di subduzione. La maggior parte dei vulcani attivi che emettono magma andesitico e riolitico si trovano lungo i margini continentali o gli archi insulari adiacenti a fosse oceaniche. Le fosse oceaniche sono i siti in cui porzioni di crosta oceanica si incurvano verso il basso e sprofondano nel mantello. Si ritiene che la crosta oceanica, raggiunta una profondità di circa 125km, inizi a fondere, la fusione parziale dei basalti ricchi in acqua e carichi di sedimenti dà origine ad un magma a composizione intermedia (andesitica). Poiché tale magma è meno denso della roccia circostante, migra verso l'alto. I vulcani andini sono esempi di tale meccanismo, mantenuto attivo dalla subduzione della zolla di Nazca al di sotto del margine pacifico del continente sudamericano. Processi analoghi alimentano i vulcani attivi della "Cintura di fuoco" del Pacifico.
Vulcanismo intraplacca. Non è facile stabilire le cause di un'attività vulcanica intraplacca anche perché vi compaiono sia lave basiche che lave acide. Lorigine di tale attività va cercata nella fusione parziale di rocce del sottostante mantello superiore. E' probabile che una piccolòa percentuale di rocce dell'astenosfera si trovi allo stato fuso: da queste tasche di materiale fuso, salirebbero verso l'alto pennacchi di magma che spesso arriverebbero in superficie, risalendo lungo frature della litisfera e manifestandosi come punti caldi.
Lave e ceneri a composizione riolitica (acida) vengono eruttate da vulcani situati all'interno dei continenti. Una possibile spiegazione è che qualche settore della crosta continentale venga a trovarsi al di sopra di un pennacchio di magma in risalita. Il magma del pennacchio rimane intrappolato in profondità. Qui l'elevata temperatura provoca al fusione e l'assimilazione di porzioni delle rocce circostanti, per cui il magma viene contaminato, trasformandosi gradualmente in un magma secondario, ricco in silice, che lentamente risale verso l'alto.