ARISTOTELE:

biografia
per Aristotele il movimento era "entelechia", cioè realizzazione di ciò che è in potenza. Esso non coincideva nè con la potenza nè con l'atto ma era una condizione intermedia che sussisteva finchè la potenzialità non era completamente trasformata in attualità. La prima condizione del movimento, secondo Aristotele, era il " motore immobile". Infatti, poichè non vi era passaggio dalla potenza all'atto senza un atto preesistente al moto stesso, in origine vi dovevano essere una pura materia priva di forma e una pura forma priva di materia. La pura forma era Dio, motore immobile di tutto l'universo. Dio era atto puro, pura forma, puro spirito, perfezione assoluta, cioè pensiero di pensiero ( noesis-noeseos). Egli era causa finale del mondo, non causa efficiente: non si preoccupava del mondo, si limitava a muoverlo attirandolo a sè, comunicandogli amore e desiderio della propria perfezione. Dio non conosceva il mondo ma solo se stesso, era pura autocoscienza, priva di volontà, in quanto in lui non vi era passaggio da potenza ad atto.


S. TOMMASO, Ockham, Copernico, Galilei.





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