BIOGRAFIE



Anassagora
Aristotele
F. Bacone
T. Brahe
B. Brecht
Copernico
Democrito
E. Dickinson
Empedocle
Eraclito
G. Galilei
G. Keplero
A. Koirè
N. Machiavelli
G. Ochkam
Parmenide
Platone
B. Russell
S. Agostino
S. Tommaso
Zenone






ARISTOTELE

Aristotele nacque nel 384 a.C. a Stagira, colonia ionica della penisola calcidica.
Dal padre Nicòmaco, medico e amico di Aminta, re di Macedonia, ereditò l'atteggiamento filomacedone e apprese con ogni probabilità i primi rudimenti di biologia e di medicina.
Recatosi a 17 anni ad Atene per compiervi gli studi, Aristotele entrò nell'Accademia, dove rimase per una ventina d'anni, fino alla morte di Platone (347 a.C.).
Alla morte del maestro, Aristotele lasciò Atene, recandosi dapprima ad Asso, in Asia Minore, dove sposò la figlia adottiva di Ermia, tiranno di Atarneo, poi a Mitilene, dove fondò una scuola.
Nel 343 venne chiamato alla corte macedone da Filippo II, come precettore del giovane Alessandro, sulla cui formazione ebbe una notevole influenza.
Un anno dopo la morte di Filippo II, nel 335, Aristotele ritornò ad Atene. Qui sovvenzionato da Antipatro, rappresentante di Alessandro in Grecia, fondò una scuola, chiamata Liceo, perchè posta vicino i giardini di Apollo Licio. Questa scuola prese anche il nome di Peripato (o scuola peripatetica), dai giardini che la circondavano, dove Aristotele era solito insegnare mentre passeggiava con i discepoli. La grande quantità di materiale, riguardante tutti i campi della ricerca speculativa, raccolto nella scuola da Aristotele e dai suoi discepoli, contribuì a formare una grandiosa biblioteca (Museo), vero e proprio modello di tutte le biblioteche celebri del mondo antico. La scuola, protetta dal macedone Alessandro, ne appoggiava naturalmente la politica espansionistica. Per questa ragione era duramente combattuta da Demostene e da tutto il partito antimacedone.
Alla morte di Alessandro (323a.C.), Aristotele, simpatizzante del Macedone, fu accusato di empietà dai nipoti di Demostene e di Isocrate e da un sacerdote. Evitando il processo e un'eventuale sentenza di condanna, si recò in esilio a Calcide, nell'Eubea, dove morì l'anno dopo, a sessantadue anni (322a.C).

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PLATONE

nacque ad Atene nel 428-427 a.C. da una famiglia di antica nobiltà. Sua madre era nipote di Crizia, esponente di spicco del governo oligarchico. Venne educato secondo le tradizioni della democrazia, un regime politico di cui più tardi sarà assai critico. Dopo la condanna a morte di Socrate, decretata dal governo democratico nel 399 si allontanò dalla vita politica di Atene. Si diede quindi ai viaggi, tornò ad Atene nel 388 e fondò l’Accademia. Morì nel 348-347.

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EMPEDOCLE

nacque ad Agrigento. Fiorì nell’olimpiade del 444-441 a.C. Discendente da una famiglia aristocratica ostile alla tirannide, il filosofo fu difensore del nuovo regime democratico. Morì tra il 424-421 a.C.

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DEMOCRITO

nacque ad Abdera, in Tracia nel 460 a.C. La sua lunga vita gli permise di essere non solo contemporaneo di Socrate ma anche dei suoi primi discepoli. Dedicò la sua vita quasi interamente allo studio, a questo scopo compì numerosi viaggi. Morì nel 370 a.C.

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ANASSAGORA

nacque a Clazomene nel 496 a.C., si trasferì ad Atene divenendovi consigliere di Pericle (480). Quando la democrazia ateniese cominciò a presentare i primi sintomi di crisi e il potere di Pericle incontrò numerose opposizioni, Anassagora venne sottoposto ad un processo nel 423. Tornato nella Ionia, morì nel 428 a.C.

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ERACLITO

Eraclito nacque a Efeso,in Asia Minore,verso il 535 a.C. e fiorì all'inizio del V secolo.Appartenne a famigli regale e sacerdotale.Non ebbe maestri,ma risentì l'influsso di Pitagora e di Senofane.Scrisse un'opera Sulla Natura, di cui sono conservati pochi frammenti ,sufficienti tuttavia a rivelare il suo pensiero.Gli antichi ne sottilineavano l'oscurità del linguaggio.

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PARMENIDE

Parmenida nacque ad Elea intorno al 510 a.C. e fiorì nella prima metà del V secolo.Fu il fondatore e il massimo esponente della scuola.
Conobbe sia le dottrine degli ionici che quelle dei pitagorici. Scrisse un poema allegorico Sulla Natura, di cui ci sono pervenuti una ventina di importanti frammenti.

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ZENONE

Zenone nacque ad Elea e fiorì nel V secolo a.C.Fu discepolo di Parmenide.E' considerato il polemista della scuola e il fondatoredella dialettica formale.Scrisse una serie di discorsi per confutare le dottrine degòi avversari di Parmenide.Fu anche coraggioso uomo politico,e morì per aver preso parte a una cospirazione con-tro il tiranno di Elea.Nei suoi celebri argomenti polemici nega la possibilità della molteplicità e quella del movimento.

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S. AGOSTINO

Agostino nacque a Tagaste nel 354 d.C.
Fu vescovo di Ippona, il più illustre dei quattro grandi dottori della Chiesa occidentale, figura gigantesca di pensatore e di scrittore. Dopo anni di travaglio spirituale, si convertì al Cristianesimo, la religione della madre Monica, ed ebbe come padre spitituale Sant'Ambrogio da Milano.
Si dedicò alla difesa del Cristianesimo autentico, contrastando fortemente le dottrine ereticali di Pelagio e dei Donatisti. Morì nel 430 e fu sepolto nella "Basilica pacis", trasportato in Sardegna dai vescovi africani e fu riscattato dalle mani dei Saraceni per opera di Liutprando e trasferito a Pavia, dove tuttora riposa nella basisilca di San Pietro in ciel d'oro.

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S.TOMMASO

San Tommaso fu il massimo pensatore dell'aristotelismo cristiano. La sua filosofia pose per la prima volta il pensiero cristiano di fronte alla razionalità scientifica aristotelica.
Nacque nel 1225 ad Aquino, nella zona di Caserta, da famiglia nobile. A 19 anni entrò nell'ordine dei domenicani, e studiò a Parigi e a Colonia, avendo come maestro Alberto Magno.
Divenne maestro di teologia a Parigi, dove insegnò fino al 1259. Si trasferì poi in Italia,dove ebbe incarichi presso la corte papale e dove insegnò a Roma e a Bologna. Negli anni dal 1269 al 1272 tornò a insegnare a Parigi, e vi svolse la sua polemica contro gli averroisti.
Nel 1272 passò all'università di Napoli,presso la quale insegnò per due anni, fino alla morte (1274).

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OCHKAM

Guglielmo di Ochkam (c. 1295-1349), nato in Inghilterra, entrò giovane nell'ordine francescano.
Studiò a Oxford,dove subì l'influsso del pensiero di Ruggero Bacone e, in minor misura, di quello di Duns Scoto. La tradizione che lo diceva discepolo di Duns Scoto è infondata.
Per tutta la vita condusse una strenua lotta contro il papato e il pensiero scolastico.
Sostenne le tesi dei re di Francia e degli imperatori, contrarie alla corte pontificia, affermando l'indipendenza dello stato rispetto alla Chiesa e addirittura, in un secondo momento, la tesi rivoluzionaria della supremazia del potere laico su quello ecclesiastico.

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NICOLO' MACHIAVELLI

Niccolò Machiavelli nacque nel 1469 a Firenze.
Nel 1498, al termine di una formazione umanistica, entra nella carriera pubblica come segretario alla seconda cancelleria dello stato fiorentino.
Licenziato con la caduta della repubblica e il ritorno dei Medici al potere, elabora Il Principe,con l' intento di sollecitare un "principe nuovo"a salvare dalla decadenza le istituzioni politiche italiane.
Scrisse inoltre Istorie fiorentine, I discorsi sulla prima deca di Tito Livio. Morì nel 1527.

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COPERNICO

Nicolò Copernico (1473-1543), nato a Torun in Polonia, fu il più grande astronomo del XVI secolo. Il suo sistema eliocentrico, che subentrava a quello geocentrico ed eliminava la separazione aristotelica tra la regione celeste e quella terrena, coinvolse direttamente i più importanti problemi filosofici.Compì i primi studi all'università di Cracovia, poi venne in Italia, dove frequentò le università di Bologna,Padova e Ferrara, dedicandosi soprattutto alla matematica, all'astronomia e alla medicina. Completati gli studi, tornò in Polonia, dove si dedicòin prevalenza all'astronomia.Pubblicò nel 1543, proprio in punto di morte, la sua grande opera De revoluzionibus orbium caelestium libri VI.

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TYCHO BRAHE

Nacque a Benatky nel 1546 e morì a Praga nel 1601. Astronomo danese, nel 1572 ebbe l'occasione di osservare una stella "nova" che lo spinse ad installare due osservatori astronomici. Ciò lo portò a formulare un nuovo sistema astronomico che tentava di conciliare il sistema copernicano con la Bibbia, in parte eliocentrico, in parte geocentrico.

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FRANCESCO BACONE

Nacque a Londra nel 1561 e vi morì nel 1626. Ricoprì incarici pubblici alla corte di Elisabetta e di Giacomo I. Fu accusato di concussione e di illecito e venne incarcerato nella Torre di Londra. Trascorse gli ultimi anni in volontario ritiro nelle terre che il re gli aveva donato, dedito soltanto agli studi. Sin dagli scritti giovanili manifesta una profonda avversione nei confronti della filosofia medievale e antica. Di qui la necessità di una nuova logica che sappia produrre scoperte e invenzioni e possa dunque influire concretamente sulla vita degli uomini assoggettando le forze della natura. La vera conoscenza sarà conseguita mediante l'esperienza e il ragionamento partendo dal particolare per arrivare all'universale.

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G. GALILEI

Galileo Galilei nacque a Pisa il 5 - 2 - 1564, da famiglia di antica tradizione ma di non agiate condizioni econonomiche. Dopo i primi studi a Firenze, città in cui si era trasferita la famiglia, nel 1581 si iscrisse ai corsi di Medicina all'università di Pisa,corsi che presto abbandonò per dedicarsi a studi di matematica e di fisica. Studiò accuratamente le opere di Euclide e di Archilmede e mostrò uno spiccato interesse per l'osservazione empirica. Sono di questo periodo la scoperta dell'isocromismo delle oscillazioni del pendolo e la bilancetta per la determinazione del peso specifico dei corpi. Nel 1589 ebbe nella stessa università un incarico triennale di lettore di matematica.
Alla morte del padre e dovendo aiutere economicamente la famiglia, nel 1592 Galileo accettò l'offerta della cattedra di matematica all'università di Padova. A Padova trascorse, per sua stessa ammissione, i diciotto anni migliori di tutta lasua vita, benchè fosse spesso travagliato da difficoltà economiche. Furono anni densi di importanti studi, anche per la libertà di pensiero che la Serenissima garantiva e proteggeva energicamente. Sono di questo periodo la scoperta del cannocchiale telescopico, di quattro satelliti di Giove, delle macchie del sole e della Luna.
Nel 1610 accettò l'offerta di Cosimo II dei Medici per un posto di "filosofo e matematico primario" all'università di Pisa, senza l'obbligo dell'insegnamento. Al suo ritorno a Firenze, dove l'inquisizione era molto piùpotente che a Venezia, influirono soprattutto la prospettiva di un'agiatezza economica e la possibilità di dedicare tutte le sue energie agli studi. Egli inoltre sperava forse di convincere alle sue teorie le autorità ecclesiastiche, che non gli avevano negato ammirazione e riconoscimenti. Invece nel 1616 venne chiamato a Roma e processato dal Santo Uffizio per adesione alla teoria copernicana, dichiarata stolta, assurda e formalmente eretica. Il processo si concluse con una ammonizione e Galileo fece ritorno a Firenze.
Nel 1632, in seguito alla pubblicazione del Dialogo dei massimi sistemi, venne di nuovo convocato a Roma di fronte al SantoUffizio, dove fu processato, riconosciuto colpevole, costretto ad abiurare e condannato al carcere a vita. La condanna venne subito commutata in isolamento e Galileo venne confinato dapprima nel palazzo dell'arcivescovo di Siena e successivamente in una casa che possedeva ad Arceri, presso Firenze.
I rimanenti anni della sua vita non furono privi di amarezze e difficoltà, quali la morte della figlia suor Maria Celeste, l'aggravarsi delle condizioni di salute e la perdita completa della vista, oltre, naturalmente, alla scarsità di contatti col mondo della cultura dovuta all'isolamento. Tuttavia egli riprese il lavoro scientifico fin quasi alla morte, avvenuta nel 1642.

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GIOVANNI KEPLERO

Nacque a Weil nel 1571 e morì a Ratisbona nel 1630. Fin dalla prima età, fu attratto dalle teorie copernicane. Fu costretto a ripetute fughe in vari paesi d'Europa per la sua fede protestante. Ridotto in miseria accettò di collaborare a Praga con Brahe. Pur assillato dalla povertà, fu dedito agli studi per tutta la sua vita, credendo fermamente nella matematica e nelle sue applicazioni per l'interpretazione della realtà. Ciò gli permetterà di formulare importanti leggi fisiche sul moto e di dare un importante contributo nella trasformazione del pensiero filosofico moderno.

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EMILY DICKINSON

Nata ad Amherst, Massachussets, nel 1830, oggi considerata la più grande poetessa americana del suo secolo.
Pubblicò solo sette delle sue poesie, anonime.
Visse come una reclusa, scrivendo in segreto i versi che lei definì la mia lettera al mondo, che non ha mai scritto a me.
Sensibilissima, fino all’eccentricità, cercava nella solitudine la grandezza di una libertà interiore senza limiti.
In lei la ribellione diventa grazia, l’ansia un continuo stimolo a gustare più pienamente la vita , la mancanza di certezze si fa slancio di libertà, l’eccesso, una necessità: Ero così allegra che per me l’arcobaleno era la norma e i cieli vuoti, l’eccezione.
Muore nel 1886.

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BERTRAND RUSSELL

Scrittore, filosofo e matematico, nasce nel 1872 a Trellek, Galles.
Poté godere di un’educazione molto libera e varia.
Lettore di filosofia al Trinity College di Cambridge dal 1910.
Nel 1918 scontò sei mesi di prigione per obiezione di coscienza e difesa del pacifismo, durante questa prigionia scrisse L’introduzione alla filosofia matematica.
Diresse con la collaborazione della moglie una scuola privata in Inghilterra e insegnò in alcune delle maggiori università americane.
Nel 1950 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura.
Nel campo degli studi logico-filosofici il nome di Russell è legato soprattutto al tentativo di logicizzazione integrale della matematica. Muore nel 1970.

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ALEXANDRE KOYRE'

Nacque a Tagamrog in Russia nel 1892 e morì a Parigi nel 1964.
Filosofo e storico della scienza, i suoi interessi si svolsero in due campi distinti, ma strettamente legati della storiografia filosofica e di quella scientifica, e tutta la sua opera fu ispirata dalla convinzione dell'unità del pensiero umano e dell'impossibilità di separare la storia del pensiero filosofico da quella del pensiero religioso e da quella del pensiero scientifico. L'idea direttrice di Koyrè fu quella di ripercorrere il cammino, spesso tortuoso, del pensiero scientifico nel processo stesso della sua attività creatrice, ricollocando le opere studiate nel loro ambiente intellettuale e spirituale, interpretandole in funzione delle abitudini mentali dei loro autori. Il suo modo di affrontare la storia delle idee scientifiche, ispirato a un costante platonismo e ad una profonda avversione al positivismo e attenta allo studio degli errori e degli insuccessi che hanno accompagnato la ricerca della verità scientifica, esercitò grande influenza su tutta una generazione di storici della scienza e è oggi noto con il nome di "analisi concettuale".

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BERTOLD BRECHT

La personalità di Brecht, autore drammatico, regista, poeta lirico, saggista, narratore, rappresenta con il suo impegno morale e intellettuale uno dei cardini della cultura europea del Novecento. La sua generazione era stata coinvolta nei massacri della Prima Guerra Mondiale e aveva conosciuto la miseria e il disordine del primo Dopoguerra. Nacque ad Augusta il 10 - 2 - 1898. Conseguita la maturità si iscrisse alla facoltà di medicina della Università di Monaco dove si trasferì stabilmente nel 1920 dopo la morte della madre. Nel 1922 si trasferì a Berlino avvicinandosi al Marxismo e allo studio delle dottrine marxiste. Si occupò della regia di diversi film di argomento sociale. Fece parte della redazione di alcuni giornali di stampo antifascista che lo costrinsero spesso ad abbondonare i luoghi di residenza. Morì il 17 agosto 1956 per trombosi coronaria e venne seppellito a Berlino vicino alla tomba della moglie per sua richiesta.

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