S. PRASSEDE
La chiesa, che sorge nei pressi di S. Maria Maggiore, è sostanzialmente quella fatta edificare dal papa Pasquale I nel IX secolo, pur con le modifiche ed i restauri subiti lungo i secoli.
La basilica prende il nome da Santa Prassede, figlia del senatore romano Pudente, discepolo di S. Paolo.L'ingresso principale prospetta sulla via di S. Martino ai Monti con un protiro romanico sorretto da due colonne, da cui si accede ad una scalinata coperta che conduce al cortile su cui si affaccia il prospetto della chiesa del IX secolo.
L'interno, a tre navate, presenta un pavimento cosmatesco al centro del quale, poco distante dall'ingresso, si trova una lastra circolare di profido che copre il pozzo in cui, secondo la leggenda, S. Prassede raccoglieva i resti ed il sangue dei martiri cristiani.
Tra le numerose e pregevoli opere d'arte che la chiesa racchiude, spiccano due capolavori dell'alto medioevo romano: i mosaici dell'abside e dell'arco trionfale e la cappella di S. Zenone, anch'essa decorata di mosaici. Questi mosaici del IX secolo, per complessità, fantasia creativa, ricchezza di simboli e densità di colore non hanno uguali nell'arte romana medievale. In particolare la cappella di S. Zenone, con influssi bizantini più marcati, offre uno spettacolo di colori, luci e tonalità talmente spettacolare da guadagnarsi l'appellativo di "Giardino del Paradiso".
Oltre a questi capolavori la chiesa è ricca di oggetti di culto (la cripta con i sarcofagi di S. Prassede e S. Pudenziana, la colonna su cui sarebbe stato flagellato Cristo, ecc.) e di molti altre opere d'arte; tra queste spiccano il monumento funerario al card. Pantaléon de Troyes, opera di Arnolfo di Cambio (XIII sec.), il sepolcro del card. Alano, opera scultorea di Andrea Bregno (XV sec.), la Flagellazione, pittura su tela di Giulio Romano (inizi del XVI sec.), il monumento al card. Santoni, prima opera di scultura di G.L. Bernini (1614).
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