Gustav Klimt
nasce nel 1862 a Vienna, dove muore nel 1918.
Ultimati gli studi esegue con M. Ernst e F. Matsch numerose
pitture decorative in diversi luoghi pubblici e privati.
Nel 1897
può già considerarsi il maggior esponente della
Secesssione viennese, il cui credo estetico viene promosso
dal 1898 sulla rivista "Ver Sacrum", organo ufficiale del
movimento.
Dopo il 1905 si stacca dal gruppo per dedicarsi
all'attività decorativa collaborando con l'architetto Hoffman.
KLIMT e la Seccessione viennese
E' passato poco più di un secolo dalla
prima apparizione pubblica delle
Secessione Viennese e molta acqua è
passata, in Italia, sotto i ponti del giudizio
storico-critico e del "consumo" mediatico
di Klimt e soci.
Successo immediato e
folgorante.
Oblio e rimozione, nel periodo
tra le due guerre e subito dopo, verso
tutto ciò che sapesse di austriaco prima e
poi di tedesco.
Parziale recupero negli anni Sessanta sulla
scia del rinnovato interesse per il Liberty e
l'Art Nouveau.
Nuovo recupero qualche
anno dopo con l'estendersi di studi e
letture dedicati al crepuscolo dorato
dell'Austria Felix.
Rinnovato oblio negli
ultimi tempi, questa volta da sazietà,
obsolescenza e usura del messaggio
visivo.
Ma proprio quando sembra che sia
stato detto, scritto ed esposto tutto il
possibile sulla finis Austriae, il tramonto
dell'impero asburgico, Vienna fin de siècle
e via ciabattando fra Kraus e Musil, Freud
e Weininger, Schönberg e Schiele, forse è
giunto il momento di tornare indietro e di
andare più a fondo, di riprendere i contatti
con la grande cultura austriaca in termini di
più calzante e specifico approfondimento
scientifico, cogliendo alla radice i segni
premonitori di quell'autentica rivoluzione
culturale che farà di Vienna, nei primi anni
del nuovo secolo, un autentico laboratorio
sperimentale della modernità.
……………….