I segreti dell'acqua
di Paolo Manzelli e Maria Grazia Costa
Laboratorio di Ricerca Educativa - Università di Firenze
Considerazioni storiche sul tema "l'acqua"
L'acqua è sempre stata una risorsa preziosa ed indispensabile
per la
vita dell'uomo e di Ogni essere vivente. Solo dove c'è acqua c'è
vita nell'universo conosciuto.
Nella cultura primitiva l'acqua fu considerata il principio femminile della
fertilità.
A dimostrazione della profonda importanza dell'acqua sulla vita nelle antiche
culture della Magna Grecia fu ritenuta combinazione alchemica di quattro
elementi Acqua, Terra, Aria, Fuoco, e si ritenne che i pianeti, per affinità
di costituzione, generassero influenze astrologiche sul comportamento degli
individui nati sotto determinate combinazioni degli astri.
Ai segni d'acqua (vedi tabella 1), venne attribuita la capacità
"creatività".
Tab. 1
Acqua |
Aria |
Terra |
Fuoco |
Pesci |
Acquario |
Capricorno |
Ariete |
Cancro |
Gemelli |
Toro |
Leone |
Scorpione |
Bilancia |
Vergine |
Sagittario |
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| | | |
| | | |
sensibilità |
curiosità |
praticità |
volontà |
creatività |
intelligenza |
laboriosità |
forza |
immaginazione |
umorismo |
spirito critico |
esuberanza |
Talete di Mileto (624-546 a.C.), il primo che iniziò la riflessione
scientifico-filosofica sulla natura che è tutt'oggi alla radice
della tradizione culturale europea, designò l'acqua quale elemento
primordiale, in quanto l'acqua spegne il fuoco, scioglie la terra e assorbe
l'aria ed inoltre, in seguito alla considerazione che ogni altro elemento
che combinandosi con l'acqua dà luogo ad ogni essere del sistema
vivente, doveva esso stesso essere originato dall'acqua; da quest'ultima
infatti nasce la vita, così nel mare come nel grembo della madre.
Platone (427-347 a.C.) volle interpretare la possibilità della trasformazione
dei quattro elementi a partire dall'acqua ed attribuì a ciascuno
degli elementi fondamentali la forma ideale dei seguenti solidi geometrici:
Tetraedro |
Cubo |
Ottaedro |
Icosaedro |
Fuoco |
Terra |
Aria |
Acqua |
Platone suppose che le trasformazioni tra acqua, aria, terra e fuoco,
risultassero da una "dissoluzione e suddivisione" delle facce
dei rispettivi solidi geometrici in triangoli equilateri.
Sempre nell'ambito della cultura della Magna Grecia si ritenne che a proteggere
l'acqua delle sorgenti e dei ruscelli, abitassero delle divinità
che la rendevano pura e potabile; a tale tradizione originaria appartiene
anche il sacramento del Battesimo cristiano, per il quale l'acqua ha assunto
un differente significato religioso di purificazione.
Le manifestazioni che si associano alla sacralità dell'acqua, e
quindi al mistero che la correla strettamente alla vita, sono molte in
tutto il mondo ed in tutte le culture antiche e recenti. Purtroppo oggigiorno
spesso si è persa la memoria del loro antico significato rituale
e propiziatorio che generava un rispetto per l'acqua e la sua decisiva
importanza per la vita.
Ad esempio ancora oggi è in uso gettare nella fontana di Trevi a
Roma delle monetine nell'acqua pensando che porti fortuna ed auguri, ma
si è dimenticato che tale gesto propiziatorio risale ad una tradizione
nata per ingraziarsi i favori della divinità protettrice della fontana
per il dono e la prosperità della vita.
L'acqua è composta di due atomi di Idrogeno ed uno di Ossigeno è
definita chimicamente dalla formula H20, ma tale conoscenza scientifica
ancora ben poco ci dice sui misteri che correlano l'acqua alla vita.
Alcuni fenomeni rendono l'acqua un elemento ancora misterioso, tra essi
il più noto è quello della "rabdomanzia", una antichissi-
ma tecnica divinatoria per cercare fonti di acqua sotterranee, che consiste
nel localizzare, normalmente per mezzo delle vibrazioni di una forcella
di legno tenuta nelle mani del rabdomante
(dal greco "rabdos" bastone), le zone dove scorre acqua nel sottosuolo.
Di preciso nessuno sa ancora come funzioni la rabdomanzia; Albert Einstein,
riteneva i rabdomanti persone particolarmente sensibili alle deboli variazioni
di campo elettromagnetico provenienti dai corsi di acqua sotterranei.
Un altro fenomeno non definitivamente spiegato è quello delle "maree",
e cioè della periodica oscillazione di altezza del livello del mare
dovuta alla attrazione gravitazionale principalmente della Luna e del Sole
sulla massa di acqua del mare. Il dislivello è massimo sia al novilunio
(luna nuova) ed al plenilunio (luna piena) in quanto gli effetti di attrazione
della Luna e del Sole, in tali occasioni in cui i due astri sono allineati
si sommano; si è potuto constatare che la marea è direttamente
proporzionale alla somma delle masse, ma che è inversamente proporzionale
al cubo della distanza e non al suo quadrato, come è descritto dalla
legge della gravitazione universale.
Nel produrre le maree si pensa quindi che la componente lunare incida di
circa il doppio di quella solare pur essendo la massa della Luna circa
un miliardesimo di quella del Sole.
Il Prof. Giorgio Piccardi (1), che fu nostro docente di Chimica Fisica
nella Università di Firenze, noto a livello internazionale come
il "Chimico del Sole", per i suoi studi sulle macchie solari
e le influenze dei campi elettromagnetici sulle reazioni chimiche in ambiente
acquoso, sottolineava che questa grande differenza di attrazione, non poteva
essere attribuita ad un potere gravitazionale straordinario della Luna
rispetto al Sole, ma più probabilmente all'influenza sull'acqua
dei campi elettromagnetici del Sole.
L'acqua: da semplice elemento della antica alchimia al composto di Idrogeno
ed Ossigeno della Chimica
Il 15 Gennaio 1784 il chimico Henry Cavendish tenne la sua conferenza pubblica
alla Royal Society a Londra. Egli miscelò in un pallone di vetro
dalle pareti ben spesse due gas: l'aria che oggi sappiamo contenere ossigeno
(simbolo chimico "O") ed il gas che in seguito è stato
chiamato Idrogeno (che significa generatore di acqua - simbolo chimico
"H") rispettivamente nel rapporto in volume di uno a due.
Nel pallone erano stati introdotti due fili elettrici e, nello stupore
dei presenti, egli fece scoccare una scintilla all'interno del pallone
(tale strumento è detto "eudiometro") e immediatamente
dopo l'esplosione dei gas, sulle pareti di vetro, si formarono delle gocce
di acqua.
Nel 1800 lo scrittore di scienza inglese William Nicholson, dopo aver letto
la descrizione della pila di Alessandro Volta, ne costruì una e
fece passare la corrente della pila inserendo due elettrodi di Platino
in un recipiente di acqua. Ottenne così l'elettrolisi dell'ac- qua
(Lysis - in Greco significa stracciare, rompere), e nei cilindri, posti
sopra gli elettrodi, trovò i due gas Idrogeno ed Ossigeno i quali
stavano tra loro nei rapporti di volume relativi di due ad uno, dando così
riprova che l'acqua era composta dei due gas, Idrogeno ed Ossigeno, per
cui una singola molecola di acqua poteva essere descritta con il simbolo
chimico H20 .