Epicuro

Un ultimo colpo alla teoria atomistica lo inferse Epicuro di Samo (341-270 a.C), fondatore ad Atene di una Scuola chiamata "GIARDINO" (da: "GEA" la terra considerata come una entita biologica), che pur ritenendo valida la esistenza degli atomi non li considero’ ne’ immutabili ne’ indivisibili, ma li ritenne dotati di affinita’ intrinseche capaci di combinarsi attivamente per scelte selettive e quindi non solo meccaniche, in dipendenza dalle leggi del moto.
Epicuro sostenne che la fonte di tutte le conoscenze sono le "sensazioni" e dato che il Macrocosmo deve avere una composizione simile al microcosmo, anche gli atomi dovevano essere considerati sensibili in quanto, come semi in un campo, si sarebbero sviluppati ed evoluti nel tempo.
Con tale interpretazione "vitalistica" degli atomi Epicuro riapri’ tutte le difficolta’ di comprensione fino ad allora dibattute tra l’ essere ed il divenire, tra la percezione sensoriale e la ragione che in vero restano in gran parte aperte anche nella scienza contemporanea.