Una breve introduzione ...aperta

Abbiamo ritenuto importante inserire la storia e le idee della scienza in questa serie di pubblicazioni perché la comprensione del concetto di sviluppo scientfico e tecnologico permette di avviare la nostra società verso un livello qualitativo di democrazia che possiamo definire democrazia culturale.

I giovani ed i cittadini tutti vivono oggi in un mondo ad elevato contenuto scientifico dove l'innovazione tecnologica, e in particolare quella dei mezzi di informazione, costuisce un fattore decisivo nel regolare l'economia e la cultura della società contemporanea.
Devono, quindi, avere a disposizione le basi di conoscenza che hanno dato origine all 'attuale modello di sviluppo industriale per poter scegliere quale futuro essi vogliano realizzare creativamente per migliorare la qualità della propria e dell'altrui vita.

Tale conoscenza, però, presenta una dificoltà intrinseca: le concezioni scientfiche non rispondono ad una sequenza continua, ma ad una serie di domande e di risposte che hanno un valore solo se possono essere collocate nei vari periodi storici.

Ogni epoca, infatti, ha dei punti di riferimento culturali suoi propri, rispetto ai quali la scienza si articola come in una serie di scatole cinesi, ognuna delle quali rappresenta uno spazio cognitivo particolare con uno sviluppo evolutivo.

Rendere comunicativi fra loro questi concetti scientifìci ed i risultati della loro evoluzione, tramite la divulgazione della scienza, significa aiutare la scienza stessa a divenire un fattore di sviluppo sociale.

Iniziamo il nostro viaggio conoscitivo da Eratostene (Cirene 276 - Alessandria 194 a.C.) scienziato amico di Archimede, e direttore della biblioteca di Alessandria di Egitto, da dove esercitò la sua influenza di divulgatore della scienza greca: era infatti convinto dell'importanza della diffusione delle idee scientifiche come liberazione dalla superstizione e dai pregiudizi.
Precursore di molte concezioni, che in seguito si rivelarono fondamentali per il progresso scientifico, quali il metodo per determinare la sfericità della terra ed il calcolo della distanza di quest'ultima dalla luna e dal sole, elaborò anche tecniche matematiche come quella denominata Crivello di Eratostene.

L'avvicinamento dei conquistatori Romani alla cultura greca venne favorito dai numerosi manuali di storia delle idee, che firono riprodotti in latino, ad esempio quelli di Posidonio di Apamea (circa 135-151 a.C.).
I Greci, abili divulgatori, si erano spesso serviti del dialogo per presentare la scienza come rappresentazione teatrale di ampia e facile acquisizione emotiva, proprio in quanto la meccanica degli scenari teatrali proponeva delle simulazioni adeguate alle spiegazioni scientifiche di allora.

Già nel V secolo a.C., lo stesso Zenone di Elea (circa 480 a.C.) riuscì a mettere in crisi i concetti scientifici di allora, affivando la discussione sui fondamenti conoscitivi della scienza.
Famosa è ancora la sua discussione sul concetto di tempo. Asserì infatti che se il tempo viene assimilato ad una successione di istanti indefiniti come durata, si cade in un paradosso logico: ad esempio, una freccia scoccata da un arco dovrebbe restare in ogni istante successivo in quiete.
Ma quanto dura ogni istante di quiete? - si chiese Zenone; certo è che se il tempo dura un istante indefinito allora la freccia non può mai muoversi perché diviene impossibile la definizione della sua velocità.

Anche nella logica scientifica contemporanea concepire lo spazio suddiviso in corpuscoli atomici e considerare il tempo come un continuo, determina l'insorgere di molte contraddizioni.

Altri temi di divulgazione critica furono affrontati da Platone (427-347 a.C.): in particolare egli trattò il problema che consegue alla domanda: Qual è la natura del pensiero? Questa questione costituisce ancora oggi un problema aperto di indagine per quanti si propongono di capire, ad esempio, le relazioni che sussistono tra la trasmissione neuronale nel cervello e l'organizzazione evolutiva del pensiero.

In ogni tempo la scienza ha utilizzato metodologie di divulgazione delle idee anche al fine di stimolare la riflessione sui limiti concettuali del modo e degli atteggiamenti mentali che sono alla base delle domande che indirizzano la ricerca per migliorare la comprensione umana della natura.
E' importante ricordare che basilari allo sviluppo successivo della scienza furono nella divulgazione del sapere greco le tradizioni, le interpretazioni ed i commenti scritti da autori arabi, quali Avicenna (980-1037) e Averroè (1126-1198).

Galileo Galilei (1564-1642), come altri personaggi del cinquecento, quali Bernardino Telesio (1509-1588), Tommaso Campanella (1568-1639), e Giordano Bruno (1548-1600), diffusero le nuove idee della scienza in riferimento alla riscoperta delle idee originatesi nella Magna Grecia e nel mondo Arabo, cosi che riuscirono a definire la nuova - moderna - concezione del mondo.

Galileo può essere considerato un grande divulgatore; infatti scrisse in linguaggio volgare e non nel linguaggio della scienza di allora, il latino; molte delle sue opere furono scritte come dialogo tra personaggi immaginari quali Salviati (copernicano), Simplicio (aristotelico) e Sagredo (convertito alle idee di Galileo).
La divulgazione e la diffusione della scienza promossa dal Grande Pisano dette luogo a quel cambiamento di pensiero che sempre si sviluppa e si afferma nella critica e nel dibattito sulla scienza. Essa, in quanto tale, non può essere dogmatica come se fosse definibile una volta per tutte.

Capire e comunicare in modo critico e costruttivo è essenziale per lo svi- luppo della creatività dei giovani: la divulgazione della storia della scienza è uno strumento intellettuale importante per l'essere umano, capace di stimolare nuove forme organizzative del sapere più adeguate al. progresso storico e sociale.
Per questo, I'istituto ECO-Crea, la cui sede si trova presso il Laboratorio di Ricerca Educativa del Dipartimento di Chimica dell'Università di Firenze, si propone di dare, con questo nuovo volume, ora anche in forma ipertestuale su Internet, un contributo adatto a stimolare il pensiero creativo dei giovani.

Paolo Manzelli - Mariagrazia Costa

Laboratorio Ricerca Educativa, Dipartimento Chimica, Università di Firenze.


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