LA STORIA GEOLOGICA DI TRENTO E DINTORNI
180 - 200 milioni di anni fa, dove attualmente si trova lItalia, esisteva un antico mare, chiamato della "Tetide". In seguito alla frammentazione della Pangea (formatasi nel Permiano, conseguentemente ai movimenti delle zolle della superficie terrestre), esso divideva il continente africano dalle terre europee già emerse.
Nella zona settentrionale del mare della Tetide, il quale continuava ad allargarsi progressivamente, si trovava la regione Trentino Alto - Adige.
Saranno ora descritte le tappe fondamentali della geologia del nostro territorio trentino, prendendo in esame le varie ere geologiche:
- Paleozoico ( 590 - 248 milioni di anni fa )
- Mesozoico ( 248 - 65 milioni di anni fa )
- Cenozoico ( 65 - 1,8 milioni di anni fa )
- Neozoico ( 1,8 - 0 milioni di anni fa )
Tali scansioni temporali saranno ulteriormente intervallate da periodi intermedi che hanno portato, con una lenta evoluzione, all'attuale geo-morfologia del Trentino.
PALEOZOICO 590 - 248 milioni di anni fa
Circa mezzo miliardo di anni fa, con linizio del Paleozoico, ebbe inizio una serie di eventi geologici che culminarono, nel Permiano, con la formazione della piattaforma porfirica Atesina. Tra 550 e 350 milioni di anni fa, la regione del Trentino Alto - Adige è stata soggetta alla deposizione di sedimenti, i quali, successivamente hanno dato origine a varie rocce sedimentarie ( per lo più argille e arenarie ), che hanno, in seguito, subito forti cambiamenti di temperatura e di pressione. Tali formazioni si sono compattate e stratificate formando il "basamento", una massa di rocce metamorfiche scure.
Quest'ultimo, che si è formato circa 300 milioni di anni fa, nel Carbonifero, periodo in cui vengono fatti risalire moltissimi giacimenti di carbone, affiora in Valsugana ed è localizzato sotto le Dolomiti.
Il processo si è verificato con lorogenesi ercinica, in seguito alle forti pressioni esercitate dalle zolle continentali, che hanno ripiegato gran parte dell'Europa, formando delle imponenti catene montuose.
Sopra il basamento, si sono formati numerosi conglomerati, in seguito alla deposizione di ghiaie fluviali e a processi sedimentari e metamorfici.
Il conglomerato, detto di Ponte Gardena ha generalmente una potenza di pochi metri, ma in Valsugana, sulla Panarotta, può raggiungere anche i cento metri.
Nel Permiano inferiore (270 milioni di a.) la nostra regione è interessata da un forte vulcanismo. In questo periodo, infatti, si registrano notevoli eruzioni ignimbritiche, riolitiche e porfiriche che originano la piattaforma porfirica Atesina, la più grande di tutto il continente europeo. Le ignimbriti, formate da detriti vulcanici incandescenti trasportati come nubi ardenti, sono altamente distruttive; sono caratterizzate dal veloce movimento verso valle di ceneri, lapilli e blocchi di lava miscelati con denso materiale gassoso che conferisce a tutto l'impasto una notevole fluidità.
In questo periodo, si riscontrano anche vari sprofondamenti nellarco alpino che diedero luogo a caldere vulcaniche.
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Nel Trentino-Alto Adige, la caldera di Bolzano, che è stata completamente riempita dalle ignimbriti (porfidi), occupava circa 60-70 Km di diametro ed era delimitata da faglie che hanno favorito la formazione della Val Cismon, della Valsugana, del monte Calisio e della Val di Funes.
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La zona di Trento, da questo momento, è soggetta alla penetrazione del mare e al graduale annegamento del continente. Infatti, sopra le formazioni porfiriche, si possono individuare notevoli banchi di sabbie cementate e depositate in unampia pianura alluvionale, attraversata da corsi dacqua provenienti dalle montagne porfiriche che si erano da poco formate. Alla fine del Permiano, ebbe inizio in tutta lEuropa centro meridionale una profonda trasgressione marina.
Le zone a Nord di Trento, sotto il mar della Tetide, ricchissimo di numerose forme di vita, diedero luogo alla formazione delle Dolomiti e ad altri bastioni di tipo calcareo-dolomitico, presenti sul territorio.
MESOZOICO 248 - 65 milioni di anni fa
Linizio del Mesozoico (Triassico 248-213) è caratterizzato dalla formazione di costruzioni coralline.
Con linizio del Giurassico, da 213 milioni di anni fa fino alla fine Cretaceo (65 milioni di anni fa), prevalgono i fenomeni di sprofondamento che impediscono agli organismi di scogliera di accrescersi e di rimanere a pochi metri di profondità dalla superficie delloceano. Conseguentemente, le scogliere coralline (180 milioni di anni fa), non riescono a sopravvivere, però sopra di esse si depositano piccoli scheletri silicei e calcarei di organismi microscopici che daranno origine a imponenti bancate calcaree, che, nei dintorni di Trento, si possono ritrovare nellalta Valsugana, specie sulla Marzola e nella parte destra della Val d'Adige.
Inizia così il processo di formazione delle rocce dolomitiche.
Nella zona di Trento, si è verificata una marcata deposizione di calcari grigi, tipici dei bassi fondali delle zone tropicali, ricchissimi di microfossili oolitici. Nei calcari grigi, risalenti a 180 milioni di anni fa, a Marco di Rovereto, sono state ritrovate interessanti orme di dinosauri che testimoniano la presenza di questi grandi rettili sul nostro territorio.
Nello stesso Giurassico, 150 milioni di anni fa, avviene labbassamento della piattaforma di Trento che diventa un fondale oceanico profondo alcune centinaia di metri.
In seguito a tale fenomeno di sprofondamento, sul fondale ricco di calcari grigi, si depositano vari organismi tipici del mare profondo (ammoniti), che danno origine al cosiddetto "Ammontico rosso", un calcare rosso e nodulare caratteristico dei Lessini e dellaltopiano di Asiago.
Nellultimo periodo del Mesozoico, il Cretaceo, nella nostra regione, si depositano materiali sciolti. Le rocce costituitesi hanno dato luogo a formazioni di tipo marnoso con colorazioni grigio-verde e rossastre. In Trentino, troviamo pochissime marne, perché con il ritiro glaciale, queste sono state erose e completamente asportate.
Alla fine del Mesozoico, la nostra regione è interessata da fenomeni di erosione del territorio da parte dei fiumi, ma soprattutto ha inizio il sollevamento delle Alpi. Le zolle africana ed eurasiatica invece di continuare ad allontanarsi, hanno invertito la loro direzione di marcia, scontrandosi e determinando la chiusura del mar della Tetide, con la conseguente formazione di mari piuttosto bassi.
CENOZOICO 65 - 1,8 milioni di anni fa
La collisione più intensa, iniziata 30 milioni di anni fa, ha coinvolto completamente tutta la crosta terrestre fino al basamento metamorfico, contribuendo ad un innalzamento orogenetico del territorio.
Gli strati sedimentari sottomarini con potenza di circa 2 mila metri sono stati sollevati e compressi tra le due zolle, portando all'innalzamento delle masse cristalline presenti, che hanno costituito la struttura centrale della catena alpina e le formazioni più elevate delle Alpi.
La formazione degli Appennini viene datata circa 20 - 25 milioni di anni fa, quando la Corsica e la Sardegna, ruotando in senso antiorario, hanno sollevato gli strati sottomarini, formando questa catena montuosa, molto più recente rispetto alla catena alpina.
23 milioni di anni fa si crea una forte compressione nella rigida piattaforma porfirica Atesina che determina il sollevamento della zona dolomitica e la formazione di una faglia, denominata linea della Valsugana.
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Questa faglia corrispondente alla zona più meridionale della piattaforma, crea un piano di sovrascorrimento, con un accorciamento di circa 10 Km della crosta terrestre e un sollevamento della parte settentrionale della faglia stessa.
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Lerosione successiva delle rocce che si erano fratturate e lasportazione di materiale dolomitico, dovuta a fattori meteorici e idrologici, porta in superficie gli strati profondi del basamento metamorfico e della piattaforma porfirica Atesina.
Vicino a Trento, la compressione del blocco porfirico forma una faglia denominata linea del Calisio. Gli effetti di tale compressione sono visibili a Martignano dove si ritrovano rocce calcaree molto friabili a contatto con porfidi antichi.
La morfologia del territorio è stata influenzata, oltre che dalla geologia, anche dalle erosioni fluviali, dal trasporto di sedimenti e dalla formazione di laghi formatisi all'interno delle conche esistenti.
NEOZOICO 1,8 - 0 milioni di anni fa
Il Neozoico è caratterizzato da lunghi periodi di instabilità climatica. Questa fase è iniziata circa 2 milioni di anni fa ed ha determinato il raffreddamento della crosta terrestre alle nostre latitudini, favorendo un periodo di espansione glaciale: 5 glaciazioni avvenute in periodi differenti, che hanno contribuito al modellamento del territorio.
I ghiacciai, con il loro peso, hanno eroso il territorio formando le famose vallate ad U, hanno trasportato grandi quantità di sedimenti che, successivamente, fiumi e torrenti originatisi dallo scioglimento dei ghiacci, hanno poi contribuito a disperdere dando luogo a potenze sedimentarie molto consistenti nei fondovalle.
Attraverso il processo delle glaciazioni, lidrografia del nostro territorio viene cambiata notevolmente. Ad esempio, in Valsugana, il gradiente idrografico, prima dell'ultima glaciazione, si inverte portando il deflusso delle acque verso sud-est; nella zona di Civezzano, si forma un grande lago, documentato dai resti fossili e dal notevole strato argilloso ritrovato.
15 mila anni fa, dopo l'ultima glaciazione, i ghiacciai ritiratisi hanno mostrato più o meno la situazione attuale. In Valsugana, però, il torrente Fersina ha di nuovo cambiato direzione, diventando ancora affluente del fiume Adige, in seguito alla chiusura della valle operata dal torrente Susà, che ha formato lattuale conoide di deiezione, creando con lo sbarramento, il lago di Caldonazzo.
Attualmente, gli agenti meteorici contribuiscono a modificare la morfologia del territorio alpino ed alla formazione delle pianure alluvionali nei fondovalle, con conseguenze evidenti sull' idrogeologia del territorio Trentino.
ARGOMENTI TRATTATI DAL PROF. CIOLA GIUSEPPE, CURATI DAGLI STUDENTI PATERNOSTER TERESA, FOTI MARIAGRAZIA, AROS RODRIGUEZ
BIBLIOGRAFIA: