Evelyn Fox Keller
(1936 - )
Scienziata e filosofa. E' considerata l'esponente di maggior spicco in quell'ambito di ricerca che è stato definito 'epistemologia femminista '.
Nata a New York nel 1936 e laureata in Fisica ad Harward nel 1963, ha compiuto ricerche e pubblicato saggi di fisica teorica, biologia molecolare e bio-matematica dedicandosi nel contempo all'insegnamento in diverse Università.
Madre di due figli è passata dal "fare scienza allo scrivere di scienza" approfondendo sempre più il suo interesse per gli aspetti psicologici, filosofici e storici del pensiero scientifico, indagando in particolare le connessioni tra genere e scienza. Ha osservato che nella cultura occidentale i concetti di scienza e di femminilità sono considerati oppositivi: "Mentre la scienza è venuta a significare oggettività, ragione, freddezza, potere, la femminilità ha assunto il significato di tutto ciò che non appartiene alla scienza: soggettività, sentimento, passione, impotenza."
Attualmente insegna storia e filosofia della scienza nel "Programma Scienza Tecnologia e Società" del Massachusetts Institute of Tecnology.
Ha raggiunto notorietà internazionale con due saggi pubblicati a metà degli anni '80:
In Sintonia con l'organismo. La vita e l'opera di Barbara Mc Clintock, un ritratto inconsueto della genetista vincitrice del premio Nobel nel 1983, che ha gettato luce sull'originalità del suo metodo di ricerca, basato su una diversa relazione tra soggetto ricercatore e oggetto indagato; ha chiarito, inoltre, molti aspetti della relazione tra individuo e comunità scientifica e della carriera di una donna nel mondo della scienza. E' stato tradotto in tutti i paesi europei e anche in Giappone e in Cina ; Sul genere e la scienza, una indagine attorno ai concetti base del linguaggio scientifico e alle implicazioni del dualismo maschile-femminile su di esso, che ha segnato una tappa importante nella riflessione femminista. Uscito negli Stati Uniti nel 1985 anch'esso è stato tradotto in almeno sei lingue.
Nel suo ultimo scritto, pubblicato in Italia nel 1996, con il titolo Vita, scienza e cyberscienza, ripercorre lo sviluppo della biologia moderna dalle scoperte ottocentesche sull'ereditarietà all'attuale rivoluzione genetica e approfondisce la sua indagine sul legame tra linguaggio e scienza ed esplora le idee di maschile e femminile che hanno condizionato la ricerca di genetisti ed embriologi fino a discutere le conseguenze delle nuove tecnologie (dall'ingegneria genetica all'elettronica) sul rapporto tra la scienza e l'intera società.