indice del capitoloindice generalecapitolo successivo



La nuova chimica





Marie Anne Pierrette Paulze, (1758-1836) aveva sposato un chimico già apprezzato, Antoine Lavoisier, che si occupò personalmente della sua educazione; Marie iniziò a studiare il latino e l'inglese per poter comprendere e tradurre i più importanti trattati di chimica dell'epoca.

All'inizio del Settecento, calore e fuoco erano ancora fenomeni senza una spiegazione e anche i gas più comuni erano sconosciuti ai chimici. La teoria di Stahl sul flogisto spiegava il processo della combustione nei termini di una decomposizione delle sostanze composte nelle loro componenti semplici, tale teoria ritardò per molti anni lo sviluppo della chimica quantitativa ; infatti tutti i grandi chimici inglesi interpretavano i loro esperimenti alla luce di questa teoria. A mettere i Lavoisier sulla strada giusta fu il fatto di aver osservato che i metalli "bruciavano" aumentando di peso (ossidazione) e viceversa i materiali organici diminuivano di peso (combustione). Questa osservazione li portò al punto di affermare che il flogisto non poteva comportarsi in due modi così differenti in una stessa procedura e quindi la teoria di Stahl fu portata al definitivo accantonamento.
Nel 1774 Priestly espose ai Lavoisier i risultati dei suoi esperimenti che fornivano proprio ciò che essi stavano cercando; ovvero il responsabile delle combustioni, un gas presente nell'atmosfera: Antoine lo chiamò ossigeno.
Nel 1783 A. Lavoisier annunciò la sua nuova e rivoluzionaria teoria: combustione ed ossidazione avvengono attraverso la combinazione chimica di sostanze combustibili ed ossigeno e non attraverso la liberazione di flogisto. A.Lavoisier dimostrò la legge della conservazione degli elementi (il peso dei prodotti di una reazione chimica deve essere uguale al peso dei reagenti).
Rivoluzionò anche il linguaggio della chimica: nel Traitè de Chimie (1789, primo trattato di chimica moderna) ridefinì il concetto di elemento, elencandone ventitré noti e mettendoli alla base di tutte le reazioni. Gettò così le basi per l'odierna nomenclatura chimica. Le incisioni su rame, i disegni e gli acquerelli presenti nei Traitè erano stati eseguiti da Marie che, fra le altre cose, aveva studiato disegno con il pittore J.L.David. Illustrazioni dell'epoca la ritraggono mentre registrava i dati degli esperimenti effettuati dal marito.


Tavola di illustrazione dal Traitè de Chimie disegnata da Marie Anne Paulze Lavoisier

Antoine Lavoisier fu tra le prime vittime del Terrore e seguì nel 1794 il suocero sulla ghigliottina. Marie Paulze nel 1805 pubblicò col nome del marito i Memoires de Chimie di cui una parte era già stata preparata dal marito, però dovette portarla a termine da sola aggiungendovi una sua introduzione.

In seguito alla rivoluzione lavoiseriana la chimica diventò sempre più popolare fra le donne ; tra di loro ricordiamo Claudine Picardet moglie di Louis Guiton de Morveau (1737-1813), redattore della parte chimica della Encyclopédie Mèthodique , importante traduttrice di trattati di chimica, Elizabeth Fulhame, tra le prime ad accogliere le teorie di Lavoisier, pubblicando nel 1794 un Essay on Combustion e attirando l'interesse sulla nuova scienza, fece anche delle ricerche sulla riduzione per mezzo della luce dei sali di oro, nel 1810 venne accolta dalla Philadelphia Chemical Society come membro onorario.


indice del capitoloindice generalecapitolo successivo