Chimica:
scienza trasversale
In questo capitolo abbiamo cercato di delineare un ritratto della chimica, dalla sua nascita come scienza ad oggi. Attraverso i suoi sviluppi, a volte tortuosi, abbiamo illuminato le presenze femminili, sorprendentemente numerose, e seguito le tracce che queste scienziate hanno lasciato nella disciplina da loro praticata, a volte con difficoltà.
La chimica nasce come scienza autonoma nel secolo XVII differenziandosi dalla fisica e dalla medicina. Una delle prime affermazioni dell'identità della chimica si trova negli scritti di Jean Beguin, medico e farmacista francese (1550?-1620?), fondatore di una scuola di chimica e farmacia, che considera la chimica "arte che insegna a dissolvere i misti naturali e a coagularli quando sono dissolti" di essa dice ancora che "il suo oggetto è il corpo misto e composto, non in quanto mobile perché sotto questo aspetto appartiene alla fisica, ma in quanto è solubile e coagulabile."
La chimica si sviluppa nel secolo XVIII sia in campo sperimentale con la ricerca sugli elementi, sia in campo teorico con i primi modelli interpretativi, tra cui l'ipotesi del flogisto che affrontava, anche se in modo non coerente, la fenomenologia delle reazioni chimiche secondo un punto di vista unificante. La teoria flogistica fondata da Sthal (1660-1734) e sostenuta da molti chimici, tra cui P.J.Macquer (1718-1784), fu invalidata da Antoine Laurent Lavoisier, che realizzo' una vera "rivoluzione chimica" consolidando il paradigma della disciplina. I meriti di A.L.Lavoisier (1743-1794) in campo scientifico furono significativi. La chimica antiflogistica venne diffusa in tutta l'Europa grazie anche alla moglie di Lavoisier, Marie Paulze Lavoisier (1758-1836) sopravissuta 42 anni alla morte del marito ghigliottinato. Un'altra donna che ha contribuito a divulgare la nuova chimica fu la principessa Ekaterina Daskova, che nel 1783 divenne direttrice dell'Accademia delle Scienze di Russia.
Nel XIX secolo la chimica progredì in campo sperimentale, in campo teorico e in campo industriale.
Nel 1860 si tenne a Karlsruhe un importante congresso internazionale che sancì definitivamente il concetto di "oggetto chimico" chiarendo la definizione di: elemento, composto, atomo e molecola.
Le donne, ancora escluse dalle Università non parteciparono all'elaborazione teorica dei fondamenti della disciplina: i 140 chimici che parteciparono al congresso erano tutti uomini.
Viceversa la presenza delle donne nelle attività di laboratorio diventò sempre più significativa, soprattutto in alcuni settori della chimica che si svilupparono in quegli anni: la chimica organica, la chimica agraria, la chimica medica.
All'inizio del XX secolo la chimica aveva ormai raggiunto risultati sperimentali notevoli, accompagnati da importanti successi in campo applicativo.
Tuttavia l'apparato teorico non era ancora soddisfacente: con la scoperta della radioattività e le moderne teorie atomiche essa riuscì a comprendere le proprietà delle sostanze in funzione della loro struttura.
A questo punto la chimica era in grado di progettare nuovi "oggetti", non presenti in natura, nuovi materiali che ebbero un impatto sociale e rivoluzionarono lo stile di vita della gente comune.
Durante il XX secolo la chimica si sviluppa tumultuosamente creando diverse specializzazioni : chimica fisica, chimica industriale, chimica organica, chimica inorganica, chimica analitica, biochimica e altre ancora . Lo sviluppo di questi settori, se da una parte ha provocato la parcellizzazione della cultura chimica, contemporaneamente ha influenzato altre discipline scientifiche, quali per esempio la fisica, la matematica, la biologia, la medicina, la geologia facendo assumere alla chimica il ruolo di "scienza-tra" e di conseguenza di scienza trasversale tra le scienze.
Chimica, scienza tra le scienze