Ricordo
di BRUNA DURANTI |
Avevo
circa quattro anni entrarono in casa quattro o cinque uomini che da Tor di Quinto ci
portarono a Pietralata portando via i mobili. Eravamo una delle famiglie più povere dato
che, mio padre non aveva la tessera del partito che consentiva delle agevolazioni.Mia
madre era la lavandaia del fiduciario del fascio e così mio padre, pur essendo comunista,
non doveva bere tutto lolio di ricino imposto. Già da piccola , io e mia sorella
lavoravamo molto tempo pur sempre andando a scuola. La guerra era iniziata da qualche
tempo quando decidemmo di trasferirci in un paese vicino Roma,dove restammo un solo anno,
il più brutto della mia vita.Non essendo residenti del luogo non avevamo la tessera per
il pane quindi noi più piccoli andavamo a rubare nei campi : dinverno verdura e
destate frutta.Dopo lassassinio del capo della polizia e del podestà del
paese furono portati via tutti gli uomini,ma ai nazisti arrivò lavviso di fuggire e
lasciare i prigionieri perché cerano delle complicazioni.Era vietato tenere la luce
accesa dopo una certa ora per evitare di essere ben visti da nemici e quindi
bombardati.Quando giunsero gli alleati i paesani portarono loro una canna svuotata con dei
grappoli di ciliegie ,contenente un foglio con su scritti i nomi dei fascisti che avevano
fatto male al paese.
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