IL PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE NELLA NOSTRA SCUOLA

La Scuola Media di Trecate da molti anni dedica un'attenzione particolare all'educazione ambientale. Lo studio degli ambienti naturali, della non facile convivenza tra questi e gli insediamenti umani, la valutazione delle trasformazioni e degli impatti che le attività umane provocano sull'ambiente, sono stati più volte presi in considerazione consentendo di produrre ricerche e sperimentazioni didattiche originali.
L'insieme di queste esperienze ha determinato l'istituzione di un progetto di educazione ambientale d'istituto, che a partire dall'a.s. 1990/91 è stato adottato dalla scuola.

L'impianto del progetto si articola su numerose unità didattiche di carattere interdisciplinare da realizzare nell'arco del triennio. Nei primi due anni si propongono attività di osservazione e di analisi di alcuni ambienti naturali presenti nel nostro territorio: il bosco, la radura, il fiume, gli stagni. La ricerca - azione degli studenti si svolge sul campo, in classe, nel laboratorio di scienze. Nel corso dell'ultimo anno l'attenzione si sposta sulle modificazioni che le varie attività dell'uomo producono nell'ambiente.

INDAGINE SULLA QUALITA' DELL'ARIA TRAMITE IL BIOMONITORAGGIO DEI LICHENI: IL VALORE DI UN'ESPERIENZA DIDATTICA

Le ricerche nel campo dell'educazione ambientale diventano particolarmente interessanti quando consentono di intrecciare i due piani, quello puramente didattico e quello della indagine scientifica, dalla cui sintesi è possibile produrre nuove informazioni, conoscenze, consapevolezze.

La metodologia

Il biomonitoraggio della qualità dell'aria con i licheni, già sperimentato da altre scuole medie inferiori e superiori in Italia e all'estero, è un'esperienza didattica estremamente valida perchè garantisce la piena partecipazione degli alunni ad ogni fase del progetto, sollecita e favorisce l'interdisciplinarità ed un approccio di tipo "sistemico" allo studio dell'ambiente in cui vivono i ragazzi.
Gli studenti coinvolti nella ricerca sono stati stimolati a porsi domande, ad avanzare ipotesi, a ricercare gli strumenti utili per acquisire informazioni, a riordinarle per comprenderle meglio.
La separazione tra ambiti disciplinari diversi è stata superata dall'esigenza di mettere in relazione i dati che si sono ricavati dalle diverse fasi di lavoro per cogliere la complessa realtà ambientale e le sue dinamiche.

Si sottolinea il valore didattico che nel corso della ricerca ha assunto il rigore metodologico, dalle prove sperimentali effettuate nel laboratorio di scienze e finalizzate alla comprensione di alcuni concetti basilari (es. : l'analisi della struttura interna ed esterna dei licheni, la formazione delle anidridi e degli acidi, la "creazione delle piogge acide acide", l'osservazione al microscopio delle alghe), al monitoraggio delle precipitazioni acide, all'applicazione, "sul campo", del metodo del biomonitoraggio (conteggio delle specie licheniche all'interno di una griglia), all'elaborazione di una mappa finale della qualità dell'aria nel nostro territorio.

Sono stati sperimentati ed acquisiti nuovi strumenti cognitivi, là dove i libri di testo e le pubblicazioni specifiche non potevano dare risposte (es.: la creazione di questionari indirizzati alle famiglie e alle aziende).
A piccoli gruppi i ragazzi hanno potuto fare ricerche su internet, usando un motore di ricerca e selezionando con pazienza le informazioni utili per l'indagine.


Le finalità

Come in ogni attività di educazione ambientale, gli obiettivi didattici e formativi sono stati molteplici. Alcuni possono essere considerati, per il loro carattere intermedio, come strumentali rispetto ad altri.
Il fare ricerca "sul campo" ha favorito il potenziamento di capacità trasversali rispetto alle diverse aree disciplinari: operare in modo autonomo, individualmente e in gruppo, organizzare una efficace ricerca delle informazioni ed una elaborazione critica delle stesse, proporre valutazioni sui risultati acquisiti, formulare nuovi interrogativi per altri percorsi di ricerca.
Gli alunni hanno appprofondito la conoscenza delle problematiche ambientali presenti nel contesto territoriale in cui vivono e hanno acquisito la consapevolezza di fare parte di un sistema di relazioni molto complesse.

La ricerca si chiude con il paragrafo che raccoglie le proposte. A partire dalle nuove consapevolezze, studenti e insegnanti hanno indicato alcune strade che potrebbero essere intraprese per migliorare la situazione.
Ci è sembrata la doverosa e logica conclusione di un percorso di ricerca che non ha la presunzione di aver dato risposta a tutte le domande.

Il ruolo della scuola

La scuola non è più una istituzione rinchiusa in se stessa ed è consapevole della necessità di "fare rete" in collaborazione con altri enti, agenzie, aziende presenti sul territorio.
La proposta formativa si arricchisce e gli stessi docenti trovano nuovi stimoli, idee e strumenti per valorizzare l'offerta didattica. I risultati della ricerca, proprio perchè riferiti ad un contesto territoriale specifico, si prestano per essere comunicati e socializzati al di fuori della scuola, nella comunità locale.

Per quanto alcuni dei problemi evidenziati dall'indagine possano apparire "troppo complicati e difficili", soprattutto agli occhi dei ragazzi, l'educazione ambientale deve proporsi la finalità di coinvolgere gli alunni nella soluzione dei problemi concreti della comunità in cui vivono: la scuola, quindi, può favorire la loro partecipazione attiva nella ricerca delle soluzioni dei problemi.

Uno degli aspetti più interessanti di questa piccola produzione, è la possibile riproposizione di esperienze simili in altri contesti territoriali, da quelli limitrofi a quelli più lontani. Sia nel primo che nel secondo caso, infatti, il confronto dei risultati accrescerebbe il valore didattico di queste esperienze, ampliando il contesto territoriale di riferimento e proponendo stimolanti confronti tra realtà ambientali e geografiche diverse e distanti tra loro. L'introduzione delle nuove tecnologie didattiche in molte realtà scolastiche può facilitare lo scambio di dati ed esperienze.

COME FUNZIONA L'IPERTESTO

Nell'ipertesto sono raccolte tutte le fasi di lavoro realizzate dagli alunni insieme ai loro insegnanti. Si propongono le nuove conoscenze acquisite, il metodo seguito nelle diverse indagini e nello studio, l'organizzazione delle prove sperimentali nel laboratorio di scienze.
L'uso del cd-rom consente anche l'apertura di siti internet di approfondimento delle tematiche prese in esame, trovati dagli alunni stessi dopo alcune esplorazioni della rete effettuate con appositi motori di ricerca a scuola.


Il percorso di conoscenza realizzato in questi mesi è stato strutturato in tre parti:

  • la prima sezione è dedicata agli organismi viventi protagonisti della nostra ricerca: i licheni;
  • nella seconda parte si riportano le indagini svolte sul fenomeno dell'inquinamento atmosferico;
  • nella terza ed ultima parte sono presentati i metodi del biomonitoraggio, i risultati ottenuti e la loro valutazione nel contesto territoriale.
    L'erbario lichenico allestito nel corso di questi mesi completa la ricerca.