inizio pagina Il nome scientifico fa riferimento alla forma del frutto. Ceratonia è infatti derivato dal greco "kerataunia"         (corno). Siliqua era il nome dell'albero presso i Romani e significa legume, baccello.
I semi della carruba servivano un tempo per misurare i pesi e la parola carato dei gioiellieri deriva sempre da "keras".
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Le carrube sono lassative quando la polpa é fresca, astringenti quando sono secche.
La farina di polpa di carrube é considerata come uno dei migliori rimedi contro le infezioni intestinali, in particolare dei lattanti e dei bambini.
Nella tradizione popolare le carrube vengono utilizzate, insieme ad altri ingredienti, per la preparazione di sciroppi contro la tosse.
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Gli arabi hanno sempre apprezzato le carrube. Nelle loro regioni povere ne fanno talvolta ancora un alimento base cuocendole sotto la cenere, tritandole, seccandole per farne delle gallette.

In Egitto vi si estrae ancora uno sciroppo che sostituisce lo zucchero nella preparazione della frutta candita.

La polpa, con la radice di liquirizia, l'uva passa, ecc., entra nella preparazione dei sorbetti, bevande a base di acqua, di frutta e di zucchero battuti insieme di cui i popoli musulmani fanno grande uso.

Dopo la fermentazione le carrube danno una acquavite gradevole.

Torrefatte, sono servite come succedaneo del caffé. 
 

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Carrube infrante

Tenere le carrube secche in acqua per parecchi giorni, per farle ammorbidire. Pestarle in un mortaio, eliminandone i semi, e lavorarle tra le mani, dando forma di palla. 
Questo antico alimento veniva usato dai poveri al posto del pane.