Kosovo: diritti violati e deliberazione del tribunale dell’Aja.
"Nessun governo ha il diritto di nascondersi dietro la sovranità nazionale per violare i diritti umani e le libertà fondamentali delle sue popolazioni."
Così descrive l’orrore della guerra in Kosovo Kofi Annan, segretario generale dell’O.N.U. , davanti alla Commissione dei diritti umani riunita a Ginevra l’8 Aprile. Sembra infatti che ciò che sta accadendo in questi giorni nell’area balcanica non sia altro che un’operazione di pulizia etnica, volta ad espellere, anche a costo di spargimenti di sangue, il maggior numero possibile di Kosovari. E’ inutile sottolineare come a questa popolazione, colpevole solo di non essere slava, di parlare un’altra lingua, di venerare un’altra fede religiosa, vengano in tal modo negati i più elementari diritti alla vita, alla libertà e alla sicurezza.
1800 Kosovari sarebbero stati uccisi in poco più di 1 anno di conflitto.
341000 sono i profughi che dal Febbraio ’98 hanno cercato rifugio lontano dalla propria abitazione e nel corso della guerra Serbia- Nato di questi giorni si parla dell’esodo di oltre 1 milione di Kosovari.
I racconti dei profughi che oltrepassano il confine della Serbia narrano di barbare atrocità commesse ai danni di uomini, donne, vecchi e bambini senza distinzione alcuna, oltre che di evacuazioni forzate ed esecuzioni sommarie. Per tutto questo si parla di "quinto sterminio di massa del secolo" dopo quello armeno del 1915, dei contadini russi nel 1930, l’olocausto ebraico negli anni ’40 e l’ecatombe cambogiana nel 1974.
Javier Solana, segretario generale dell’alleanza, ha ipotizzato un processo al leader serbo al Tribunale dell’Aja per i crimini di guerra. Con ciò gli alleati sperano che le minacce di deferimento accentuino l’opposizione al dittatore e favoriscano una rivolta contro il regime.
Ma non solo in Kosovo, anche in Serbia Milosevic sta violando i diritti umani.
La popolazione serba, per sua volontà, vive infatti in una condizione di disinformazione; è vietato far sapere ciò che il regime sta operando in Kosovo.
Nella Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo, l’articolo 19 afferma che ogni individuo ha diritto alla libetrà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per il proprio pensiero.
In Serbia questa libertà è stata oppressa: non sono possibili espressioni di pensiero libere e contrarie al regime.
E’ del giorno 11 Aprile la notizia dell’uccisione di un giornalista serbo da parte di connazionali perché oppositore di Milosevic.
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