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DON MILANI: LA CONTESTAZIONE
NELLA SCUOLA DELL'OBBLIGO
Nell'Italia degli anni '60 la crescita della
scolarizzazione e poi la liberalizzazione degli accessi all'universitā cambiarono
profondamente la mentalitā nei confronti del mondo della scuola.
Ma giā in quegli anni gli alunni di Don Milani a Barbiana
scrivevano ad una professoressa: "La scuola ha un
problema solo. I ragazzi che perde. La vostra scuola dell'obbligo ne perde per strada
462.000 l'anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi che li perdete e
non tornate a cercarli. Non noi che li troviamo nei campi e nelle fabbriche e li
conosciamo da vicino.
I problemi della scuola li vede la mamma di Gianni, lei che non sa leggere. Li capisce chi
ha in cuore un ragazzo bocciato e ha la pazienza di metter gli occhi sulle statistiche.
Allora le cifre si mettono a gridare contro di voi. Dicono che di Gianni ce n'č milioni e
che voi siete o stupidi o cattivi"
(da "Lettera a una professoressa", Scuola di Barbiana).
A poco a poco in tutti i ceti sociali si prende coscienza dell'importanza
dell'istruzione e nelle cittā molti giovani operai, a differenza dei loro padri, hanno
frequentato quasi tutti la terza media. Nelle campagne il processo di scolarizzazione č
pių lento, ma ormai avviato, grazie allo sviluppo dei mass media, della televisione in
particolare, e al principio dell'egualitarismo.
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