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L'ipertesto è stato creato dagli alunni della classe
seconda I e si è basato sulla ricerca di percorsi alternativi validi per tutti,
con il ricorso non solo ai linguaggi tradizionali, ma anche al linguaggio multimediale,
capace di sollecitare contemporaneamente l'udito, la vista, il tatto, la coordinazione
oculo-manuale, il circolo pensiero-azione e la sua organizzazione logica. Attraverso l'analisi storica della scuola italiana dell'obbligo ci si è soffermati sulle leggi, sui testi narrativi che "parlano" di scuola nelle varie epoche, sugli "oggetti" e le valutazioni dei vari momenti scolastici, dai bisnonni a noi. Particolarmente divertente ed utile è stato il momento del reperimento del materiale dell'epoca, che via via si analizzava: i ragazzi facevano a gara per cercare quei calamai, quelle pagelle, quei pennini di cui neppure sospettavano l'esistenza. Il lavoro ha, poi, offerto l'occasione per "indagare" sui problemi più importanti del nostro sistema scolastico, indagine dalla quale è emersa pressante l'esigenza dell'utilizzo nella scuola di quelle tecnologie multimediali con cui molti ragazzi hanno ormai un'abitudine all'uso in casa e nel quotidiano, per cui costituiscono forzatamente la via privilegiata all'apprendere e al memorizzare, quindi al conoscere. L'ipertesto è nidificato e si articola in pagine Web, che si collegano con altri siti presenti in rete e che, utilizzando immagini, suoni, testi e disegni dei ragazzi, attuano proprio quell'unità del conoscere a cui deve tendere la scuola dell'obbligo. Il lavoro è stato selezionato dalla Microsoft fra i ventotto finalisti delle scuole statali medie inferiori e superiori italiane. |
Maria Teresa Cavallari | md1703@mclink.it |
Antonietta Lofrano | della.bla@flashnet.it |
Stefania Sforzini | md4833@mclink.it |
© aggiornato al 30 novembre 1998