COME FUNZIONAVA IL MOTORE DI BARSANTI
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Motore Barsanti - Matteucci con stantuffo ausiliario
brevetto francese del 1858
Era un motore a tre tempi.
In questa fase si muove solo lo stantuffo ausiliario "G", che scende aspirando aria e gas combustibile, rispettivamente dalle luci "a" e "d".
Questa è la fase di accensione della miscela detonante mediante una scintilla elettrica. Lo scoppio provoca la rapida ascesa dello stantuffo principale "B", che fa girare la ruota "C" in modo tale che il nottolino "E" scorra sui denti del rocchetto "F" senza farlo ruotare.
Per questo motivo la resistenza, durante l'ascesa dello stantuffo principale, era minima, riducendo lo sforzo sulle pareti del cilindro e permettendo un alto valore del rapporto volumetrico di espansione (cioé, un'espansione dei gas più prolungata).
Nella terza ed ultima fase lo stantuffo principale discende, mentre quello ausiliario risale. In questa fase, il movimento della ruota "C" fa incastrare il nottolino con i denti della ruota, trasmettendo quindi il movimento anche all'albero motore "D".
Lo stantuffo ausiliario, risalendo, scopre le luci "c", "e" ed "f", che consentono ai gas combusti, spinti da "B", di fuoriuscire dalle valvole "i".
Queste ultime si aprono verso l'esterno, quando i gas combusti raggiungono e superano la pressione atmosferica.