© I.T.I.S. " G. Marconi " -- Verona, Italy

Relazione sulla conferenza

A. I. D. O.

 

La conferenza che si è svolta il 23 Dicembre nell'aula magna del nostro istituto, I. T. I. S. "G. Marconi", ha trattato argomenti relativi alla donazione di organi ed ha coinvolto la presidentessa dell'A. I. D. O. (Associazione Italiana Donatori Organi ) di Cerea, la signora Gilda Facchinetti, e la dottoressa Sordo, un medico del reparto di rianimazione dell'ospedale di Legnago.

L'incontro è stato sicuramente una valida occasione per aprire un dialogo tra medici, associazioni e potenziali donatori quali siamo noi, inoltre si è cercato di fare chiarezza su un argomento del quale si parla assai poco e al quale non viene spesso data la giusta importanza.

Si è richiesta la partecipazione dell'A. I. D. O. in modo tale da avere una più ampia e varia conoscenza per quanto riguarda il mondo dei trapianti.

Il dibattito si è diviso essenzialmente in due parti: la prima in cui la rappresentante di questa associazione ci ha spiegato come è nata, come si mantiene, il regolamento interno e come si fa ad aderire ad essa tramite modulo.

Durante la prima parte del dibattito è emerso che il fine di queste associazioni è quello di informare le persone sulla possibilità di poter donare i propri organi una volta morti. Si tratta di un obiettivo importante per la grande difficoltà di sensibilizzare l'opinione pubblica dato dal fatto che troppo spesso i mass - media riportano notizie e informazioni distorte per cercare il famoso SCOOP, contribuendo così ad alimentare confusione e idee sbagliate. Ci e` anche stato detto che la sensibilizzazione sui giovani risulta più facile perché saremo noi la "cultura" del domani: la cultura odierna è piuttosto restia ad accettare la possibilità di salvare delle vite umane con la morte naturale di altre persone proprio perché negli anni passati non esisteva la possibilità scientifica di "recuperare" organi e di conseguenza non esisteva neppure la filosofia della donazione.

L'A. I. D. O. si e` dunque presentata come un'associazione con l'esigenza di rafforzare la cultura del trapianto e della donazione di organi in un paese come il nostro nel quale è molto scarsa. Va aggiunto che i problemi che affliggono la nostra società sono di tipo strutturale, legislativo e culturale, fatto che può` limitare sia il trapianto che la donazione.

La maggior difficoltà che le associazioni incontrano è quella di rafforzare l'educazione alla donazione a cui, si oppongono alcune correnti di pensiero o più` semplicemente il disinteresse e la scarsa informazione in materia.

Nella seconda parte è intervenuta la dottoressa Sordo la quale ci ha illustrato in maniera semplice ed esauriente come si procede prima di arrivare al trapianto e cosa succede dopo l'intervento.

Questi argomenti hanno destato grande interesse in noi in quanto erano i temi sui quali avevamo maggiore confusione e riguardavano i punti chiave di tutta la procedura per il trapianto. Con molta semplicità, la dottoressa ha iniziato l'esposizione simulando l'arrivo in ospedale di un paziente con un arresto cardiaco. Per prima cosa, si cercano di riattivare le funzioni di base, la respirazione autonoma e la circolazione cardiaca, e solo quando ciò non si rendesse possibile il malato viene immediatamente intubato. Questo metodo consente al paziente di respirare mediante l'uso di una macchina che artificialmente permette la circolazione del sangue e di conseguenza il mantenimento delle funzioni vitali. Il malato è costantemente monitorato per verificare l'attività cerebrale e solo quando questa cessa i medici sono autorizzati a staccare la macchina. Così facendo, il paziente nel giro di pochi minuti muore. Solo in questo momento viene costituita una commissione composta da un medico legale, un esperto in lettura di encefalogrammi ed un medico rianimatore, i quali dovranno accertare la morte. Questa vigilerà sul cadavere per sei ore durante le quali, ad intervalli costanti, ripeterà una serie di esami clinici sullo stato cerebrale. Solo dopo questo periodo viene autorizzato il prelievo d'organi, sempre che la persona in causa non abbia malattie tali da non poterli donare o che non abbia dato segnali, ormai impossibili, di risveglio.

In queste tre ore di conferenza, sono emersi molteplici argomenti di discussione, i quali sono stati oggetto di un ulteriore dibattito di classe, durante il quale parecchi di noi hanno espresso le loro opinioni in merito. Ciò e` servito a mettere in luce gli aspetti oscuri della nostra cultura per quanto riguarda i trapianti arrivando alla conclusione che l'unica forma di informazione per la sensibilizzazione al trapianto e` il dibattito insieme ad una più` precisa informazione. Solo tramite questo le persone hanno la possibilità di confrontare le loro idee ed eventualmente chiarire eventuali dubbi.

Il dibattito in classe si e` concluso con la composizione di un breve testo espositivo nel quale ognuno di noi esprimeva i propri pareri riguardo all' iniziativa ed e` emerso che tutti, in seguito alla conferenza, hanno cambiato il loro punto di vista. Infatti molti di noi hanno dichiarato che il loro scetticismo nel dare il consenso per il trapianto d'organi era motivato dalla scarsissima informazione che avevano e che solo dopo aver assistito alla conferenza, hanno chiarito le loro perplessità, affermando la loro più totale disponibilità` a riguardo dei trapianti di organi.

L'opinione che ci accomuna tutti in merito a questo argomento e` l'importanza che le persone si rendano conto che donare non vuole dire nient'altro che rinunciare al proprio egoismo, alle proprie paure, al dolore, alle illusioni e alle speranze.

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