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Il calvario di Gabriele
Giorno 14 Gennaio 1998
Nasce Gabriele, bambino anencefalo, come predetto da un'ecografia fatta al terzo mese di gravidanza, ma la madre decide lo stesso di portare a termine il parto per donare gli organi dell'infante. Dichiara di aver fatto questa scelta per il futuro, per Dio, perché ne sentiva il bisogno, perché secondo lei era giusto. Si sperava che il bimbo vivesse almeno una settimana, tempo necessario per legge per espiantare gli organi. Già nel Novembre del 1996 era successo un fatto simile, ma il bambino mori dopo qualche ora dalla nascita.
Giorno 27 Gennaio 1998
I medici affermano che non ci sono speranze che il bambino sopravviva. Il cardinale Saldarini, arcivescovo di Torino sostiene: "Gabriele non va trattato come un oggetto è una persona umana ed è trattato come tale, è giusto che si faccia tutto il possibile per tenerlo in vita ".Si diffonde la notizia di alcuni bambini anencefali sopravvissuti, ma i medici sostengono che Gabriele e` un caso del tutto diverso perché avevano una sottilissima parte di cervello che li teneva in vita, al contrario del bimbo di cui ci occupiamo. La madre Sandra replica: "E` la nostra gioia non una fabbrica di organi ", "Non ci saremmo mai immaginati tutto questo, abbiamo preso la decisione più spontanea e normale, invece la pressione che ci circonda è enorme ". Il padre Luca dice anche: "Ci basterà avere Gabriele con noi finché Dio lo vorrà poi vorremmo aiutare altri bambini ".I genitori di Gabriele poi, non gradiscono che il loro figlio sia definito una scatola di montaggio ma c'è chi addirittura lo definisce un mostro. Questa commovente storia è ormai sulla bocca di tutti anche contro il desiderio degli stessi genitori che vorrebbero non se ne parlasse più.
Giorno 29 Gennaio 1998
Il giorno 28 Gennaio alle ore 21 il piccolo Gabriele muore, e inizia quindi immediatamente il lavoro di osservazione da parte di una commissione specializzata, che durerà 24 ore e al termine del quale sarà possibile effettuare l'espianto. I genitori di Gabriele ritengono di essere sereni.
Giorno 30 Gennaio 1998
Dopo la morte di Gabriele TV e stampa aggrediscono Luca e Sandra con domande alle quali essi non intendono rispondere, chiedendo di essere lasciati in pace, allontanando in maniera brusca i giornalisti. L'unica consolazione dei genitori sta nel fatto che il piccolo cuore di Gabriele batte nel petto di un altro bimbo di cui non si conosce il nome. La sera la coppia si ritira in montagna per pregare in attesa del giorno in cui avverrà la firma per autorizzare l'espianto. Il cuore dell'infante morto viene trapiantato ad un altro bimbo il cui nome è Maurizio. Pasquale e Raffaella telefonano ai genitori di Gabriele, per ringraziarli e renderli partecipi della loro gioia. Poi Raffaella, madre del piccolo Maurizio, dice di aver passato l'intera notte accanto al telefono, attendendo notizie inerenti l'intervento chirurgico. Ad un certo punto il padre telefona per tranquillizzarla e assicurarle che l'operazione è terminata e l'esito è positivo. Per la prima volta la madre si fa sfuggire un sorriso leggendo la cartella clinica e riscontrando che le condizioni del piccolo Maurizio sono soddisfacenti.
Giorno 31 Gennaio 1998
Dopo il trapianto, Luca e Sandra, i genitori di Gabriele continuano a ricevere telefonate minatorie costringendo un seminarista a rispondere al telefono, però le minacce arrivano tramite il fax. Lucia, sorella di Gabriele, non è al corrente dell'intera faccenda, ma è comunque sconvolta. L'Osservatore Romano, il giornale vaticano, si schiera dalla parte dei genitori di Gabriele e dei medici, ma lancia forti accuse rivolte alla moltitudine di giornalisti e operatori televisivi che a parer loro alimentano una polemica del tutto inesistente.
Giorno 1 Febbraio 1998
Sono passate ventiquattro ore dal trapianto e le condizioni del piccolo Maurizio sono aggravate da disfunzioni renali. Un medico mostra un forte scetticismo sulle possibilità di sopravvivenza giustificando la sua diffidenza come inefficienza del sistema. Spiega, infatti, che i trapianti devono avvenire nel più breve tempo possibile citando, per portare un esempio, i trapianti che avvengono in California. Spiega che lì vengono effettuati tramite l'utilizzo di due stanze comunicanti, che permettono espianto ed impianto in breve tempo garantendo una percentuale di riuscita dell'ottanta percento. Il medico sostiene quindi che se Maurizio non riuscisse a sopravvivere la causa sarebbe da attribuire al troppo tempo trascorso per il trasferimento del cuoricino di Gabriele da un ospedale all'altro. Nel frattempo viene celebrato il funerale di Gabriele lontano da telecamere, giornalisti e accusatori, nella chiesa di S. Vincenzo.
Giorno 2 Febbraio 1998
I medici che hanno effettuato il trapianto sono ottimisti e sostengono che le condizioni dell'infante sono stazionarie anche se si riservano la prognosi. I genitori del piccolo Maurizio ringraziano sentitamente tutto lo staff medico.
( Nei giorni successivi la stampa ha completamente ignorato il caso, non sappiamo se sia per le critiche subite dai genitori dei piccoli o perché il caso non interessava più la popolazione fino a che......)
Giorno 10 Febbraio 1998
Testualmente riportiamo dal quotidiano "la Repubblica": "Il piccolo Maurizio non ce l'ha fatta, il suo cuore si è fermato alle 13,20 di ieri. Undici giorni fa gli era stato trapiantato il cuore di Gabriele, il bimbo nato senza cervello a Torino, ma dopo l'operazione le sue condizioni sono state subito preoccupanti, ieri l'ha ucciso un'enterocolite necrotizzante". L'articolo poi spiega come la notizia sia stata accolta nella famiglia dell'infante morto. Da porre l'accento le pesanti parole pronunciate dai genitori di Gabriele: " É come se il nostro bambino fosse morto due volte ". La nonna di Maurizio piangendo disperata si limita a dire: " Dio ha voluto così". Con quest'ultimo paragrafo si conclude il calvario di due piccole vite strozzate sul nascere.
(Le date sono riferite ai giorni in cui i quotidiani hanno riportato le notizie in merito a questo caso.)