CENNI STORICI

In latino rosmarino vuol dire " rugiada del mare ": è apprezzato da molti, in quanto d'estate è molto utilizzato. Nell'antichità era già usato da cuochi e speziali, veniva bruciato nelle stanze degli ammalati per purificare l'aria, veniva messo nelle tasche e si annusava quando si attraversavano zone infette dalla peste. Nei Paesi mediterranei il bucato veniva asciugato sopra al rosmarino perché il sole ne estraesse l'aroma anticarie. Il rosmarino è un'ottima siepe da giardino. Si dice che rinforzi la memoria e per questo è il simbolo degli innamorati. Il rosmarino ci può fornire un pretesto per andare a rileggere "Romeo e Giulietta". Verso la fine del IV atto Giulietta, che amava Romeo e voleva sfuggire alle nozze con Paride, viene trovata avvelenata nella propria camera da frate Lorenzo, che aveva fornito la pozione: Paride, con i musici, entra e canta varie poesie, fra cui "Asciugate le lacrime e decorate questa bella defunta col rosmarino. "Secondo una leggenda di epoca Tudor, i fiori del rosmarino, inizialmente bianchi, divennero azzurri perchè la Vergine Maria stese su di essi il suo mantello. Nel 1300, la regina Elisabetta d'Ungheria, settantaduenne e ammalata, si servì del rosmarino per riacquistare un aspetto così giovanile che il re di Polonia se ne innamorò follemente e la sposò.